La ricerca di lavoro è in continua evoluzione, complici le risorse tecnologiche e l’accesso a una notevole quantità di informazioni da parte dei candidati che sfruttano il web per conoscere al meglio i potenziali datori di lavoro.
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Anche le tecniche di recruiting e selezione devono adeguarsi a questi cambiamenti, abbandonando alcune strategie ormai obsolete e del tutto inefficaci per attirare i talenti.
Se si desidera raggiungere i candidati cosiddetti “passivi”, che non cerano un nuovo lavoro ma che potrebbero essere attirati da migliori opportunità professionali, fondamentale evitare di utilizzare comunicazioni di massa del tutto impersonali che non verrebbero prese in considerazione.
La stessa descrizione della posizione lavorativa, inoltre, deve essere creativa e innovativa: un semplice e scarno elenco delle mansioni da svolgere si rivela oggi inefficace, mentre ad attirare i talenti qualificati è un annuncio che descriva l’ambiente di lavoro e che focalizzi l’attenzione sulle opportunità di crescita, i benefit e i servizi aziendali messi a disposizione dei dipendenti.
Infine, anche i social media sembrano essere diventati parte integrante del processo di assunzione tanto che i datori di lavoro e i recruiters utilizzano spesso soprattutto LinkedIn e Twitter per individuare i candidati ideali, monitorare il loro percorso e la loro carriera.
storia di lavoro e le attività di carriera in corso. Questa valutazione, tuttavia, non deve essere fine a sé stessa ma rappresentare un passaggio preliminare seguito dal colloquio, sempre indispensabile per completare la selezione e formare un’opinione completa ed esaustiva.
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