Un ambiente di lavoro popolato da dipendenti difficili da gestire può influenzare negativamente le prestazioni e il morale di tutta la squadra. Individuare precocemente alcuni elementi potenzialmente problematici rappresenta una strategia efficace per favorire lo sviluppo del business, sviluppando le competenze adatte per approcciarsi al meglio a ciascuna risorsa.
=> Le tecniche per valorizzare i dipendenti
Ecco le cinque tipologie di dipendenti considerate maggiormente problematiche.
La vittima
Generalmente poco affidabile soprattutto non abbastanza responsabile, per rendere al meglio ha bisogno di direttive chiare e dettagli precisi, così come di scadenze predefinite.
L’aggressivo
Può essere molto imprevedibile e manifestare una reazione negativa se provocato minimamente. Il rischio è quello di compromettere il lavoro del team pertanto cercare di scoprire i fattori che generano questo tipo di comportamento è molto importante. Potrebbe essere utile integrare questa risorsa in un programma che illustri eventuale opportunità di crescita e di cambiamento.
Il pessimista
Se da un lato il suo atteggiamento perennemente negativo infastidisce, dall’altro lato all’interno di un team avere una voce che pone dubbi e contraddizioni può aiutare a prevedere problemi e criticità. Spetta al manager aiutarlo a sfruttare la sua negatività per ottenere risultati positivi, evitando tuttavia di affidargli ruoli di leadership.
Il narcisista
I narcisisti sono perennemente concentrati su se stessi e non sono adatti al lavoro di squadra, tuttavia se sono talentuosi è bene affidargli mansioni che possono svolgere autonomamente limitando al minimo l’interazione con il team.
Il novello Einstein
La sua intelligenza non può essere sottovalutata e rappresenta un potenziale da sfruttare, tuttavia necessario saper gestire il suo desiderio di prevaricare e imporre la sua opinione sempre e comunque. Per gestire questa risorsa al meglio è importante capire quale impatto abbia il suo presunto sapere sul gruppo, sia positivamente sia negativamente.
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