La pratica di abbellire il Curriculum Vitae inserendo informazioni false è più comune di quanto si creda, un comportamento scorretto motivato dal desiderio di essere presi in considerazione per un’opportunità di lavoro e di rendere meno evidenti eventuali lacune formative e professionali.
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Questa pratica, secondo un’indagine condotta dalla OfficeTeam (società Robert Half), è in netto aumento tanto che il 46% dei lavoratori interpellati ha ammesso di conoscere più di un collega che ha mentito sul proprio CV, una percentuale in deciso aumento rispetto a un analogo sondaggio del 2011.
Ammonta al 50%, inoltre, la percentuale dei dirigenti che ha avuto a che fare con un Curriculum Vitae apparentemente poco veritiero, mentre il 38% ha ammesso di aver escluso un candidato dalla selezione proprio dopo aver scoperto falsità nella sua documentazione.
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Gli esperti di OfficeTeam sottolineano come un CV falso si caratterizzi spesso per alcune peculiarità: spesso le competenze sono descritte sommariamente, ci sono lacune nell’elenco delle posizioni ricoperte e le informazioni riportate dal candidato non corrispondono a quanto emerge da una semplice ricerca sul Web.
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