La tecnologia che entra in azienda aiuta a migliorare i processi organizzativi. Questo vale in ogni tipo di comparto ma ha una ricaduta evidente ed immediata nel settore delle risorse umane. Come evidenziato dal recente report di McKinsey le aziende con le risorse umane più innovative impiegano solo il 40% del tempo ad attività operative, mentre il resto del tempo è dedicato al miglioramento della employee experience e agli incentivi alla produttività.
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Un’attenzione maggiore nei confronti delle potenzialità dei talenti, resa possibile grazie al supporto della tecnologia. L’analisi dei dati in questo senso appare fondamentale, per capire le attitudini e i risultati dei dipendenti e per dare loro la possibilità di esprimersi al meglio. Le risorse umane devo diventare dei cacciatori di talenti, sia interni che esterni, dei veri e propri “Talent Value Leader” capaci di aiutare il manager alla guida dell’azienda a collegare le decisioni sui talenti con la creazione di valore e diventando direttamente responsabili delle prestazioni del personale.
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Ma la tecnologia può anche aiutare a migliorare concretamente il lavoro delle risorse umane, utilizzando strumenti come automazione dei processi, workflow intelligenti, agenti cognitivi e elaborazione del linguaggio naturale per chat completamente automatizzate. Le possibilità sono molte, basta utilizzare la tecnologia in maniera consapevole e in linea con i risultati che si vogliono raggiungere.
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