Il lasso di tempo immediatamente successivo al colloquio di lavoro è quasi sempre caratterizzato da dubbi e incertezze. Ci si interroga sulle opportunità di successo, sulla qualità dell’immagine di sé stessi che si è riusciti a offrire al responsabile della selezione, sugli eventuali errori compiuti.
=> Il colloquio di lavoro svelato
Per tirare le somme e farsi un’idea più precisa sulle possibilità future, tuttavia, è possibile rispondere ad alcune domande che aiutano a comprendere meglio l’andamento della selezione, evitando di alimentare false speranze ma anche di dare per scontato un totale insuccesso.
Sarebbe meglio partire dagli aspetti positivi, domandandosi quali sono le domande a cui si pensa di aver risposto in modo corretto: sono punti a proprio favore da non trascurare e su cui bisognerebbe focalizzare l’attenzione.
Può essere utile, poi, fare luce sulle risposte che, invece, non hanno soddisfatto le aspettative dell’interlocutore, domandandosi quali affermazioni avrebbero potuto aumentare le chance di apparire come un candidato preparato.
Un aspetto importante al termine di un colloquio, inoltre, riguarda la programmazione delle fasi successive: è fondamentale ricordarsi quanto detto dal selezionatore riguardo la durata complessiva della selezione e la comunicazione della decisione finale, in modo tale da non alimentare ansie inutili e di effettuare un eventuale follow-up, se richiesto.
Infine, ci si dovrebbe interrogare sui propri desideri per il futuro, valutando attentamente la possibilità di accettare o meno un’eventuale offerta di lavoro qualora il colloquio fosse andato a buon fine.
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