Riconoscere il mobbing

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 23 Gennaio 2018
Aggiornato 12 Ottobre 2018 15:05

logo PMI+ logo PMI+
Il mobbing sul lavoro riconoscerlo e combatterlo, ecco come.

Con il termine mobbing si indica una serie di comportamenti aggressivi messi in atto dal datore di lavoro o dai colleghi, con lo scopo di distruggere un lavoratore sia socialmente che psicologicamente, portandola di conseguenza al licenziamento volontario.

Il mobbing può avvenire in due diversi modi, nel primo caso viene fatto dai dirigenti dell’azienda verso i dipendenti per costringerli a dare le dimissioni, nel secondo caso invece viene fatto dai colleghi verso un altro collega. Questo avvenimento può capitare a qualsiasi figura lavorativa di qualsiasi posizione ed età, anche se nella maggior parte dei casi ricade su neoassunti, sui dipendenti più vicini alla pensione, gli esuberi poiché superflui ai fini aziendali, gli onesti, i super lavoratori e infine gli anticonformisti. Il mobbing è una vera persecuzione psicologica, chi lo subisce può avere dei cali di autostima sintomi di ansia e depressione.

Con conseguenze future in ambito di relazione con il prossimo. Il mobbing infatti porta delle serie conseguenze di salute per chi lo subisce, sia per il fisico ma sopratutto per la mente. Tra le conseguenze del mobbing si trovano, la perdita dell’autostima, la depressione, l’insonnia e il senso di inadeguatezza. Per quanto riguarda lo stato fisico si può verificare, tremore, gastrite, cefalea e problemi di vista.

Il danno del mobbing va ben oltre il danno sul lavoro, spesso tende ad annullare del tutto la persona colpita danneggiando così anche la vita privata. Per questo molto spesso chi subisce mobbing deve richiedere l’aiuto da parte di medici e psicologi, questo perché si parla di veri e propri casi di depressione e ansia, che se non curati possono portare problemi sia sul lavoro che sulla propria vita.