Se fosse esteso a tutti i lavoratori del comparto privato, il welfare aziendale potrebbe valere fino a 21 miliardi di euro: lo si evince dal primo Rapporto Censis-Eudaimon realizzato in collaborazione con Credem, Edison e Michelin, un documento che fa luce sul valore potenziale e sul contributo effettivo che il welfare può portare migliorando il benessere delle risorse umane.
=> Welfare per il successo aziendale
Tradotto in altri termini, questo valore corrisponde a quasi una mensilità di stipendio in più all’anno per ciascun lavoratore. Allo stesso tempo, tuttavia, il rapporto sottolinea come solo il 17,9% degli occupati sappia esattamente cos’è il welfare e come per il 58,7% ottenere benefit e prestazioni alternative sia meglio che ricevere un aumento retributivo.
A pensarla così sono soprattutto i dirigenti, i laureati e coloro che percepiscono redditi elevati. Tra i servizi più richiesti, invece, compaiono le polizze sanitarie e la previdenza integrativa.
Il welfare aziendale – si legge sul comunicato stampa ufficiale diffuso dal Censis – migliora il clima nelle imprese. Il 47,7% dei lavoratori è favorevole al welfare aziendale perché è convinto che migliori il clima in azienda, il 16,8% perché fa aumentare la produttività dei lavoratori. L’effetto positivo sul clima aziendale è la ragione richiamata prevalentemente dai lavoratori che si dicono favorevoli, ma ancora una volta è più forte il consenso tra dirigenti e occupati con alti redditi rispetto a operai e lavoratori con bassi redditi.