Sono pensionato Cassa Forense per inabilità al 100% dall’ottobre 2018. In precedenza avevo lavorato nel 1983 aper undici settimane presso La Fondiaria Assicurazioni, percependo la somma di € 1.910,89 come da estratto conto previdenziale dell’Inps. Posso richiedere che questi contributi vengano aggiunti a quelli della Cassa Forense a fini pensionistici?
In qualità di pensionato titolare di una prestazione per inabilità presso la Cassa Forense, per poter valorizzare i contributi versati precedentemente presso un altro ente previdenziale, come l’INPS, non può sfruttare la normativa sul cumulo contributivo o sulla totalizzazione.
Non può neppure percorrere la strada del rimborso dei contributi silenti (ossia quelli versati ma insufficienti per maturare una autonoma pensione presso quella cassa) perchè l’INPS non lo concede.
L’unica opzione sarebbe quella di maturare un’autonoma pensione presso l’INPS continuando a lavorare, ma considerata l’esiguità dei suoi contributi silenti non ha molto senso: le servirebbero poco più di 4 anni di nuovi contributi (in tutto servono 5 anni di contributi INPS dopo una certa soglia anagrafica) per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia a 71 anni.
C’è però un “ma”: la pensione di inabilità non è cumulabile con altri redditi da lavoro. Se l’iscritto dovesse recuperare la capacità lavorativa, la pensione verrebbe revocata. Se però il pensionato raggiunge i requisiti durante la percezione della pensione di inabilità, quest’ultima viene automaticamente convertita in pensione di vecchiaia.
Per comprendere meglio le opzioni a sua disposizione le consiglio di rivlgersi direttamente alla Cassa Forense per ottenere chiarimenti specifici sul suo caso.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi