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Stipendio avvocati: le specializzazioni che fanno guadagnare di più

di Noemi Ricci

27 Ottobre 2023 13:08

Professione avvocato, tra le più ambite per i guadagni che si possono raggiungere ma a patto di specializzarsi nei giusti campi e settori: le classifiche.

La carriera di avvocato è  ambita in Italia perché associata a un certo prestigio e alla possibilità di ottenere buoni guadagni. Tuttavia, la realtà del settore legale presenta sfumature e differenze significative: non sempre stipendio e pensione avvocati raggiungono i livelli sperati.

Il numero di avvocati è tale da rendere agguerrita la concorrenza, talvolta a scapito dei compensi. Si stima che oggi in Italia ci siano circa 250mila avvocati iscritti all’Ordine, 4 ogni 1.000 persone (tra il 1995 e il 2017 +190%).

Puntando sulle giuste specializzazioni e settori, però, lo stipendio medio di un avvocato può raggiungere cifre elevate.

Vediamo quanto guadagna un avvocato al mese e all’anno, quali guadagnano di più, le differenze con i colleghi che esercitano la professione all’estero e i migliori contratti per gli avvocati.

Quanto guadagna un avvocato al mese

La media nazionale dei guadagni di un avvocato che lavora in proprio in Italia è di 3.750 euro lordi al mese su 12 mensilità. Questo però a livello generale, quindi tenendo conto di coloro che stanno iniziando, gli avvocati più esperti, quelli che lavorano in settori meno remunerativi e quelli che guadagnano di più.

Considerando gli avvocati avviati sotto i 45 anni, lo stipendio medio sfiora i 2.500 euro lordi al mese, il che significa uno stipendio netto mensile di 1.900€ circa, su 12 mensilità, ovvero 1.780€ su 13 mensilità (con un lordo mensile di circa 2.300 euro).

Per i neo iscritti all’Albo, gli stipendi mensili possono oscillare tra i 700 euro e 1.500 euro. Gli avvocati d’ufficio sono quelli che guadagnano di meno. Guardando ai neolaureati, questi ricevono retribuzioni comprese tra i 500 e gli 800 euro al mese. E questa disparità si avverte anche quando aumentano gli anni di esperienza.

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Quanto guadagna un avvocato all’anno

Come gli stipendi mensili, anche i guadagni annuali di un avvocato in Italia variano considerevolmente in base agli stessi fattori, ovvero la scelta della libera professione, gli anni di esperienza e la specializzazione. In media la RAL di un avvocato in Italia è di 47mila euro lordi l’anno.

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I neolaureati che iniziano a svolgere la professione legale, solitamente sotto i 30 anni, possono registrare fatturati di appena 10.000 euro all’anno.

Verso i 45 anni la media è di 30mila euro di RAL (Reddito Annuale Lordo). Fra i 60 e i 65 anni di età la media è di 77.000 € lordi annuali, con una notevole differenze di genere: 82mila euro in media per gli uomini, contro i 43mila euro dichiarati dalle colleghe donne. Disparità che, in realtà, si registra anche nelle altre fasce d’età.

D’altra parte, avvocati con diversi anni di esperienza in settori come finanza o tecnologia dell’informazione possono aspirare a guadagni annuali anche pari a 100.000 euro o più.

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Quale tipologia di avvocato guadagna di più

Come accennato, le specializzazioni nell’ambito legale possono influenzare notevolmente i guadagni di un avvocato. Ad esempio, gli avvocati specializzati in IT, che possono vantare una buona esperienza, possono aspirare a stipendi annuali più elevati, così come gli avvocati d’impresa. Tra le specializzazioni meno remunerative ci sono l’avvocato d’ufficio e l’avvocato tributarista con stipendi sui 22mila euro l’anno.

Ovviamente va considerato che, oltre alla specializzazione, per quanto riguarda la professione di avvocato, ci sono notevoli differenze tra gli avvocati che lavorano come dipendenti e quelli che svolgono la libera professione. Gli stipendi, inoltre, possono variare in base all’esperienza, mentre le singole parcelle variano anche in base alla complessità dell’incarico.

Specializzazioni forensi: la classifica dei guadagni

Vediamo di seguito alcune specializzazioni forensi che promettono guadagni più elevati.

Avvocato d’impresa

Gli avvocati che lavorano nell’ambito legale di aziende, come giuristi d’impresa, avvocati d’impresa o avvocato d’affari (internazionale soprattutto), sono tra le tipologie di avvocati che più di altri possono arrivare a guadagnare stipendi significativi.

A differenza di coloro che decidono di esercitare la professione di avvocato in forma autonoma, che devono aprire una partita IVA e sono tenuti ad iscriversi all’Albo degli avvocati, superando quindi l’esame di Stato, gli avvocati che scelgono di lavorare come dipendenti, come giuristi d’impresa in un’azienda, la situazione è diversa.

In questo caso, non viene richiesta necessariamente l’iscrizione all’Ordine degli Avvocati. I guadagni mensili previsti ammontano a circa 2.300 euro netti, con un reddito annuo lordo medio di 48.000 euro.

Per i più giovani business lawyer alle prime esperienze, gli stipendi partono solitamente da cifre intorno ai 22.000 euro lordi annui (circa 1.400 euro netti mensili) per i praticanti, per poi arrivare sui 30-50mila euro da associati.

Nel giro di una decina di anni, si può arrivare fino a un massimo di 120.000 euro annui, corrispondenti a 5mila euro netti al mese per 13 mensilità, per coloro che raggiungono posizioni di vertice all’interno dell’azienda, ad esempio come senior associate, soprattutto se sono specializzati in Finance, diritto internazionale o in IT, con particolare attenzione alle tematiche legate alla sicurezza informatica e le normative per il rispetto della privacy.

Ci sono poi i consuel che fanno registrare RAL fino a 130.000 euro e i soci salariati con stipendi che arrivano anche a 150.000 euro l’anno (pari a 6.300 euro netti circa al mese per 13 mesi).

Avvocati specializzati in diritto del lavoro

Gli avvocati specializzati in diritto del lavoro, o avvocati giuslavoristi, che praticano la professione in studi specializzati, possono arrivare a guadagnare RAL fra i 75.000 € e i 110.000 €.

Avvocato penalista

Gli avvocati specializzati in diritto penale, che difendono le parti coinvolte in casi penali, registrano guadagni variabili in base a diversi fattori come l’esperienza, il regime fiscale e se lavorano in uno studio legale o hanno il proprio studio. In media, in Italia, un avvocato penalista guadagna 37.500 euro lordi all’anno, con una variazione che va da 26.000 euro per i principianti e tocca picchi fino a 150.000 euro per i professionisti con molti anni di esperienza. Un praticante avvocato penalista guadagna invece 6.000 euro all’anno. L’avanzamento di carriera di un avvocato penalista può portare a un aumento del +87% dopo 10-20 anni di esperienza e fino al +152% dopo 20 anni di carriera.

Avvocato civile

La specializzazione in diritto civile può portare a una varietà di ruoli, tra cui la gestione di questioni come il diritto di famiglia o le controversie contrattuali. Anche qui, gli stipendi possono variare notevolmente in base all’esperienza e alla tipologia di casi gestiti. I guadagni dell’avvocato civilista sono solitamente di poco inferiori a quelli degli avvocati penalisti, di circa il 5-10%.

Avvocati delle PA e dello Stato

Gli avvocati della Pubblica Amministrazione e dell’avvocatura dello Stato, che difendono i ministeri e gli organi centrali, sono reclutati attraverso concorsi selettivi e rigorosi di secondo livello. I primi hanno stipendi massimi attorno ai 130-140mila euro lordi l’anno, i secondi guadagnano in media fino a 160mila euro. Per questa tipologia di avvocati i guadagni sono incrementati dal fatto che può essere previsto un compenso extra per l’attività legale svolta, se vittoriosa.

Avvocati in Italia: la classifica geografica dei guadagni

Guardando all’interno dell’Italia stessa, la regione in cui un avvocato lavora può influenzare notevolmente i guadagni.

Gli avvocati del Nord Italia, ad esempio, tendono a guadagnare di più rispetto a quelli del Sud (quasi la metà), questo anche perché, stando ai dati Censis, nelle regioni del Meridione il numero di avvocati professionisti iscritti all’Ordine è maggiore, ci sono più processi e, di conseguenza, i salari medi sono inferiori.

Mediamente possiamo dire che la retribuzione annua media degli avvocati in Italia è pari a 55.000 € al Nord, 41.000 € al Centro e 22.000 € al Sud.

Quanto guadagnano gli avvocati all’estero

Complessivamente, in Italia, il salario annuo medio degli avvocati si aggira intorno ai 47.000 euro lordi. Questo dato posiziona il nostro Paese al 29° posto in una classifica globale di 50 paesi.

Rispetto agli avvocati italiani, quelli che esercitano la professione in Danimarca percepiscono più del doppio dello stipendio, pari a circa 97.500 euro lordi annui. Va decisamente meglio agli avvocati della Svizzera con 150.000 euro all’anno. Germania e Regno Unito sono abbastanza allineati con l’Italia, anche se va precisato che a Londra la media raggiunge le 71.000 sterline. Se la passano meno i bene i colleghi di Spagna (con 30.000 euro all’anno) e Francia (con 33.000 euro all’anno in media).

Andando oltreoceano, negli Stati Uniti, la media è invece di 92.700 dollari all’anno. I Paesi al mondo dove gli avvocati guadagnano meno sono la Russia, l’India e l’Ucraina con stipendi lordi annui, rispettivamente, pari a 12.800€, 13.300€ e 16.500€.

Quali sono i migliori contratti per gli avvocati

La maggior parte degli avvocati in Italia esercita la libera professione o in uno studio proprio, o in uno studio associato. In alternativa gli avvocati liberi professionisti lavorano come consulenti o collaboratori a partita IVA.

In entrambi i casi, se si decide di diventare un avvocato libero professionista, è necessario aprire una partita IVA e iscriversi all’Albo degli avvocati.

I contributi utili ai fini della pensione dovranno essere versati alla Cassa Forense, con un contributo minimo soggettivo di 2.875 euro, un contributo di maternità di 79 euro e un contributo integrativo pari al 4% del volume d’affari IVA dichiarato. Vi sono agevolazioni per i nuovi iscritti.

=> Calcolo Pensione Avvocati, guida alle regole 2023

L’apertura della partita IVA richiede la scelta del Codice Ateco legato all’attività legale, giuridica e forense 69.10.10 (Attività degli studi legali). Questo codice permette di fornire assistenza legale nei processi civili, penali e nel campo delle controversie lavorative, nonché di svolgere attività di consulenza giuridica.

Gli avvocati con partita IVA possono optare per il regime forfettario, se in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.

Dal punto di vista della retribuzione, i migliori stipendi per un avvocato arrivano se lavora in aziende come specialista in Finance o IT, negli uffici legali di multinazionali e di banche, sia come dipendente che come consulente a partita IVA. Con una decina di anni di esperienza lo stipendio può arrivare a 120mila euro di RAL, con uno stipendio massimo di circa 150.000 € lordi all’anno guadagnato dagli avvocati che esercitano la professione in uno studio internazionale.