Con il progressivo allungamento della vita lavorativa e la riduzione degli assegni pensionistici, per chi si affaccia alla mezza età diventa urgente pianificare il futuro, partendo da due quesiti chiave:
- come proseguire a lavorare?
- come e con quanto andare in pensione?
Insomma, è fondamentale pianificare lavoro e previdenza ponderando le varie opzioni di carriera e pensionamento per tutelarsi prima e durante la terza età. Come ricorda Cetti Galante, CEO di INTOO (Gi Group Holding), infatti:
con la prospettiva di arrivare a vivere anche oltre 30 anni dopo il pensionamento, la longevity fa parte della nostra quotidianità.
Occorre dunque pianificare anche la fase del “dopo-pensione”, per preservare il capitale fisico/di salute, l’aspetto finanziario/patrimoniale e l’ambito umano/di competenze. Da qui, alcuni consigli lavorativi e previdenziali per un’attenta e pianificazione della longevity professionale a seconda dell’età, tenendo conto dei bisogni individuali o familiari.
- Per i 40enni: è fondamentale sia capire veramente quale futuro professionale si intende avere, valutando quanto il proprio ruolo e le proprie competenze sono allineati alle richieste di mercato, sia prendersi cura del proprio futuro pensionistico implementando la previdenza complementare.
- Per i 50enni: questa età è spesso un momento di svolta ed è necessario scegliere tra restare in azienda o uscirne (ad esempio passando da libero professionista a consulente a Partita IVA, o anche avviando una propria micro impresa), cercando tuttavia di essere consapevoli del proprio posizionamento relativo alle competenze distintive, ma anche dell’equilibrio vita/lavoro che si vuole raggiungere. Lato previdenziale, invece, è importante monitorare la propria situazione e valutare le modalità per il superamento di una possibile discontinuità lavorativa.
- Per i 60enni: a questa età è utile valorizzare al meglio l’excursus professionale maturato nell’ottica di diventare un riferimento come coach o mentor, mentre dal punto di vista previdenziale è necessario prendere in considerazione versamenti volontari se manca poco tempo al raggiungimento dei requisiti previsti per le pensioni anticipate.
Nelle ultime due fasce d’età, inoltre, è importante cercare di vivere l’eventuale carico da caregiver come un’opportunità per riscoprire alcune competenze da mettere al servizio del ruolo professionale: tra queste, ad esempio, compaiono la capacità di ascolto, l’empatia, la gestione di relazioni e l’allargamento di network.