Con un avanzo corrente di oltre 797 milioni di euro, il 2021 si è chiuso positivamente per la Cassa Dottori Commercialisti che ha recentemente approvato il bilancio di esercizio relativo allo scorso anno.
A crescere è sia il numero dei commercialisti iscritti che passa da 70.597 a 72.061, segnando un aumento del +2,1% rispetto al 2020, sia il numero di pensionati che sale a 9.903 segnando un +10% anno su anno. Una dinamica che riflette la proporzione di 7,3 iscritti per ogni professionista in quiescenza.
Anche il totale erogato per i trattamenti pensionistici subisce un incremento rispetto allo scorso anno, pari al 7,5% e arrivando a oltre 337 milioni di euro, mentre la spesa per le prestazioni assistenziali scende del 12,3% a 20,3 milioni sebbene sia superiore ai livelli pre-pandemici. Secondo Stefano Distilli, presidente di Cassa Dottori Commercialisti:
la diminuzione della spesa per il welfareva letta anche alla luce dell’incremento esponenziale registrato nel 2020 quando, per effetto dell’emergenza pandemica, aveva superato i 23 milioni di euro.
Nel 2021, nonostante molte iniziative come i bandi per contributi, l’erogato è rimasto superiore (+31%) ai livelli di spesa per il welfare pre-pandemia (15,5 milioni di euro nel 2019). Un netto segnale di crescita della cultura previdenziale, inoltre, viene dall’incremento dell’aliquota media di versamento del contributo soggettivo per l’ottavo anno consecutivo, pari al 13,49% nel 2021 (l’aliquota minima è pari al 12%).
Secondo Distilli si tratta di un valore che testimonia un aumento della consapevolezza dell’importanza del risparmio previdenziale da parte degli iscritti, specie in un anno come il 2021 in cui è stata introdotta la possibilità di esonero contributivo.