Le piccole medie imprese sportive sono state tra le più penalizzate da due anni di pandemia. I gestori di palestre, studi yoga e scuole di danza hanno trovato un primo aiuto con il digitale e le lezioni in live-streaming, ma non tutte le attività hanno potuto reinventarsi online. Per piscine, sale pesi e sport di squadra indoor, ad esempio, i primi segni di ripresa sono arrivati solo con l’allentarsi delle restrizioni Covid. Le discipline outdoor o con un adeguato distanziamento – come tennis, padel, golf ed equitazione – hanno fatto il boom di iscritti e si sono scontrati con i problemi di una gestione molto più complessa.
Oggi lo scenario si sta riassestando su una “nuova normalità”. Gli imprenditori sportivi di qualsiasi disciplina si trovano di fronte a un contesto completamente trasformato, con abitudini e aspettative diverse da parte degli atleti e una forte influenza del digitale nei processi organizzativi. Un’indagine dell’Osservatorio Sportclubby – la principale piattaforma per il booking di sport e benessere, usata da oltre 700mila sportivi in 800 strutture in tutta Italia – ha analizzato i fattori di maggiore impatto per le strategie di ripresa del settore nel 2022.
Pagamenti da smartphone in crescita
Metà degli sportivi italiani vorrebbe che nel 2022 il proprio club attivasse pagamenti mobili per i propri servizi. Non solo: il 44% rinnoverebbe prima il proprio abbonamento se ricevesse una notifica di pagamento. Quello degli acquisti via smartphone è un trend in costante crescita: il numero di centri che accetta questo tipo di transazioni è quasi triplicato da marzo 2020 nel network di Sportclubby. Questa scelta si traduce in maggiore liquidità per i club: dall’incremento di abbonamenti via app attualmente incassano quasi il 67% delle proprie entrate (un anno fa era poco più della metà).
Sport online? Meglio con il trainer di fiducia
Diverse palestre hanno smesso di offrire allenamenti online ai propri iscritti, ma il 26% vuole ancora questo servizio. Metà preferirebbe allenarsi via app con la propria palestra di fiducia o affidarsi a piattaforme impersonali di home fitness (19%). Il digitale continuerà dunque ad essere un alleato per la ripresa dei club: la possibilità di combinare lezioni in presenza a corsi online con abbonamenti “ibridi” sarà per molti (45%) la principale leva per fare più sport nel 2022.
Nuovi stili di vita e bisogni influenzano l’offerta
La principale leva per aumentare gli iscritti al proprio centro sportivo, quest’anno, sarà l’offerta di esercizi per coniugare benessere fisico e mentale (46%). Non solo: un italiano su tre vuole uno sport sempre più inclusivo. Nel 2022 molti faranno più esercizio fisico se nel proprio centro troveranno lezioni pensate per diverse fasce d’età (15%) e adatte a qualsiasi tipo di corporatura (13%). Il 10%, tra l’altro, fatica a coniugare lo sport con la gestione dei figli e si allenerebbe di più se potesse farlo agli stessi orari dei propri familiari.
L’impatto di Green Pass e burocrazia
Dall’introduzione del Green Pass, la maggior parte degli sportivi è tornata ad allenarsi prevalentemente in presenza nel proprio centro di riferimento (62%), oppure alterna alla palestra sessioni online e all’aperto (11%). Sono pochi quelli che preferiscono fare esercizio solo online (6%) oppure esclusivamente outdoor (2%). Tuttavia, 1 italiano su 10 ha interrotto o limitato drasticamente l’attività sportiva e un ulteriore 10% si allena prevalentemente all’aperto, senza iscrizione in palestra: nel 2021, era solo il 3%.
La gestione degli adempimenti burocratici richiesti agli imprenditori sportivi è spesso complessa, con ricadute negative sull’esperienza degli iscritti. Ecco perché tra le funzionalità digitali più apprezzate quest’anno ci saranno quelle che permettono di gestire da app con semplicità il controllo del Green Pass (42%), tesseramenti (19%) e certificati medici sportivi (11%).
Padel mania
Il padel si riconferma lo sport del momento, con il più alto tasso di nuovi iscritti registrati con la ripartenza (+274%), stando ai dati di Sportclubby. Molti imprenditori sportivi stanno investendo o diversificando la propria offerta in questa direzione. La community che si è creata intorno a questo sport è molto appassionata e il digitale ha contribuito a fidelizzarla ancora di più. Per due sportivi su tre, infatti, app e piattaforme migliorano l’organizzazione delle partite, la prenotazione di campi e la ricerca di compagni di squadra con cui giocare e dividere automaticamente le spese.
«La digitalizzazione dello sport non è un fenomeno passeggero. Il proliferare di app di home fitness ne è la dimostrazione, ma gli italiani preferiscono trovare dall’altra parte dello schermo il proprio istruttore di fiducia, che sa allineare una sessione ad esigenze e potenzialità dei singoli allievi – spiegato Stefano De Amici, CPO e cofounder di Sportclubby -. La sport industry deve cogliere questa opportunità subito. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di aiutare i gestori a ragionare come imprenditori digitali, usando strumenti innovativi per crescere, lavorare in modo più efficiente e ripensare i propri palinsesti».