In base ai dati dell’Osservatorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel primo trimestre 2021 sono state aperte 186.019 nuove Partite IVA, in aumento rispetto al corrispondente periodo 2020 (+15,3%). Interessanti anche i dati sulle chiusure 2020: da gennaio a dicembre scorso risultano il 22% in meno dell’anno prima (333.495 chiusure 2020 rispetto alle 429.478 del 2019). A sorpresa, dunque, la crisi economica generata dal Covid ha generato una fase di stasi piuttosto che di “resa”. Complici forse le misure a sostegno, che hanno limitato le cessazioni di attività.
Per quanto riguarda le nuove aperture di partita IVA relative ai primi tre mesi dell’anno in corso, il 72,6% sono persone fisiche (il 50,2% under 35 anni e il 30% under 50), i non residenti e le altre forme giuridiche sono il 5,1% (il triplo dello scorso anno, grazie al boom dell’e-commerce), le aperture al Nord il 46,7% – con picchi in Veneto (+39,5%), Friuli (32,8%) e Lombardia (+21,3%) – ed ha aderito al regime forfetario il 49,3% del totale (+10,5% rispetto allo stesso periodo 2020).
“Spopolano” le nuove attività professionali (20,8%), seguite da commercio (20,1%) e costruzioni (9,8%). Rispetto al primo trimestre del 2020, si registra un incremento particolare delle attività finanziarie (+35,2%) e del commercio (+34,1%).