Grazie allo stanziamento di 100 milioni di euro per fronteggiare l’impatto economico del Covid-19 sui liberi professionisti architetti e ingegneri, Inarcassa conferma la misura una tantum a favore di ciascun nucleo familiare e comunica l’ampliamento della platea dei beneficiari del sussidio.
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Le risorse, infatti, possono essere richieste anche da coloro che sono risultati affetti da sospetta Covid-19 senza ricovero e che, per questo motivo, hanno sospeso le attività professionali. Precisamente, i sussidi sono versati una sola volta fino a un massimo di 5mila euro e partendo da 1500 euro, previsti in caso di contagio o sospetto contagio che non abbia richiesto il ricovero, con esclusione dei soggetti asintomatici, e che abbia causato l’impossibilità a esercitare la libera professione per almeno 21 giorni (il sussidio in questo caso è limitato ai soli iscritti e pensionati iscritti). In generale i beneficiari del sussidio possono essere sia gli iscritti, attivi o pensionati, sia il coniuge e i figli minorenni o maggiorenni fino a 26 anni.
Inarcassa precisa, inoltre, che il sussidio viene erogato a prescindere dal requisito di regolarità contributiva ed è cumulabile con qualsiasi altra prestazione assistenziale disciplinata dai regolamenti vigenti.
Per i casi di ricovero è anche possibile richiedere le indennità previste dalla polizza sanitaria Inarcassa-RBM. L’ammontare viene calcolato in funzione della situazione di maggiore gravità accertata all’interno del nucleo familiare. Le richieste di sussidio possono essere presentate online per gli eventi che si verifichino fino al 31 dicembre 2020.