Era il favorito e alla fine ha vinto la corsa: Carlo Bonomi è il nuovo presidente di Confindustria, dal prossimo 20 maggio successore di Vincenzo Boccia alla guida dell’associazione imprenditoriale. Mancano una serie di passaggi formali, che termineranno con il voto dell’assemblee, convocata per quella data. Nel frattempo la designazione è ufficiale, dopo il voto del Consiglio Generale con 123 preferenze.
La rivale, Licia Mattioli, ha ottenuto 60 voti su un totale di 183 aventi diritto.
Carlo Bonomi, imprenditore del settore biomedicale e dal 2017 presidente di Assolombarda, ha ricoperto diverse cariche associative in Confindustria. Nato a Crema nel 1966, ha iniziato il suo percorso professionale in una multinazionale della diagnostica in vitro e proseguito ricoprendo incarichi in società di ricerca pubbliche e private.
La sua azienda Synopo nasce nel 2013, rilevando la filiale italiana di una multinazionale americana. Fa parte del consiglio generale di Aspen Institute Italia, del consiglio di amministrazione di ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale), del consiglio di amministrazione dell’Università Bocconi.
Nel suo primo discorso da presidente designato ha subito affrontato l’emergenza Coronavirus, sottolineando l’esigenza di «riaprire le produzioni, perché solo le produzioni danno reddito e lavoro e non certo lo Stato, che come un padre dispensa favori e non ha le risorse per farlo».
Non ha risparmiato critiche al Governo («vanno benissimo i comitati degli esperti, ma la loro proliferazione dà il senso che la politica non ha capito, non sa dove andare») ed ha chiarito la sua linea sulla fase 2.
La priorità è evitare una seconda ondata di contagi che «porterebbe a nuove chiusure drammatiche e devastanti» per gli industriali. La strategia è garantire la massima sicurezza ai lavoratori attraverso misure di distanziamento sociale, mascherine e protezioni individuali, tecnologie.
Auguri di buon lavoro sono arrivati, fra gli altri, dai ministri del Governo, Roberto Gualtieri (Economia), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico), Nunzia Catalfo (Lavoro), Teresa Bellanova (Agricoltura).