Non solo imprese e dipendenti ma anche autonomi e professionisti tra i beneficiari delle misure di sostegno economico in arrivo nell’atteso nuovo decreto che il Governo contro l’emergenza coronavirus. In base alle anticipazioni di stampa, si parla di un bonus mensile per compensare il calo di fatturato e dell’attivazione di ammortizzatori sociali anche negli studi professionali.
Non ci sono al momento dettagli, per capire con precisione in che modo l’Esecutivo interverrà a favore delle diverse categorie economiche bisogne attendere il decreto, annunciato per la prossima settimana.
Un riferimento può essere la misura già prevista nelle zone rosse, ovvero l’indennità mensile di 500 euro per un massimo di tre mesi parametrata all’effettivo periodo di sospensione dell’attività, destinata a collaboratori coordinati e continuativi, titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, lavoratori autonomi o professionisti, iscritti all’INPS.
Richieste precise arrivano da Confprofessioni, che sta partecipando al tavolo del Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
La Cig (cassa integrazione) in deroga deve avere una durata di almeno tre mesi, con procedure di accesso semplificate. In questo ambito, l’Ente bilaterale degli studi professionali è pronto a integrare il reddito dei lavoratori.
Lo sottolinea il presidente dell’associazione, Gaetano Stella, favorevole anche a interventi di sostegno al reddito, da estendere agli iscritti alle casse previdenziali private, e solleva poi un «problema di welfare familiare, legato alla chiusura delle scuole, soprattutto negli studi professionali dove l’occupazione femminile rappresenta il 90% della forza lavoro.
In questo caso, va valutata l’ipotesi che la cassa integrazione per gli studi professionali operi anche nei casi di assenza motivata per assistenza familiare.
Un nuovo strumento a tutela dei professionisti è rappresentato dal Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali istituito presso l’INPS. E’ istituito con decreto del ministero del Lavoro 27 dicembre 2010, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 2 marzo.
L’obiettivo, spiega ancora Stella, «è quello di garantire ai dipendenti del settore professionale, che occupano in media più di tre dipendenti, compresi anche gli apprendisti, una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa».
Il Fondo si rivolge a tutte le professioni dell’area sanitaria, giuridica, economica e tecnica e a tutti i lavoratori che non sono coperti dal Fondo di integrazione salariale: «un bacino di oltre 35mila 500 studi e aziende collegate che occupano circa 307 mila lavoratori».
«Oltre al finanziamento dell’assegno ordinario a favore dei lavoratori interessati a riduzione di orario di lavoro o sospensione dell’attività lavorativa, il Fondo dovrà operare in stretta sinergia con gli enti bilaterali del settore per coniugare efficacemente politiche attive e politiche passive del lavoro e proporre percorsi di riqualificazione».