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Professioni sanitarie: nasce la consulta

di Anna Fabi

Pubblicato 9 Gennaio 2020
Aggiornato 9 Giugno 2020 06:55

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Medici, infermieri e farmacisti potranno contare su un luogo di confronto e dialogo ufficiale: nasce la consulta delle professioni sanitarie.

Nasce la consulta permanente delle professioni sanitarie e socio-sanitarie, definita dallo stesso Ministro Roberto Speranza come un luogo di dialogo, confronto e ascolto tra tutti i professionisti del settore tra cui medici, infermieri e farmacisti.

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Per l’Ordine dei medici la consulta rappresenta una risorsa per superare le conflittualità tra le professioni e collaborare per garantire la tutela del diritto alla salute dei cittadini.

È necessario assicurare l’integrazione e l’interdipendenza virtuosa dei diversi profili e delle peculiari competenze professionali che concorrono all’ottimale organizzazione dei servizi assistenziali da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio nazionale – ha affermato Filippo Anelli, il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo).

Anche agli occhi di Federfarma, la Federazione dei titolari di farmacia, l’iniziativa di creare una consulta può diventare l’occasione per dare vita a un luogo di incontro e confronto in cui gli operatori potranno effettivamente condividere le migliori condizioni per la tutela della salute dei cittadini.

Da parte della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), tuttavia, il plauso per l’iniziativa ministeriale si accompagna alla richiesta di una maggiore vigilanza da parte del Ministro affinché tutti i professionisti della salute siano protagonisti allo stesso modo e con gli stessi diritti.

Quello che ci aspettiamo ora da questa Consulta – sottolinea la presidente Barbara Mangiacavalli – è la sua capacità di permettere finalmente l’innovazione che serve nelle politiche professionali sanitarie, con la valorizzazione e il rafforzamento delle competenze di ciascuno, acquisite ormai da oltre un quarto di secolo nelle università, con le lauree, i master e i dottorati di ricerca, i ruoli di docenza, con una formazione capillare insomma, ognuno nel suo ruolo, per far crescere davvero il Servizio sanitario nazionale.