Recentemente, la Corte di Cassazione ha smentito l’interpretazione INPS che bloccava la ricongiunzione onerosa dei contributi in gestione separata nelle Casse dei professionisti (sentenza n. 26039/2019).
La possibilità di spostare i contributi in un’unica gestione privata, in base alla legge 45/1990, può risultare persino conveniente anche rispetto al cumulo, consentendo di calcolare la pensione con le specifiche regole della Cassa.
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Pensione con regole private
Questo significa, ad esempio, che professionisti come i medici che hanno frequentato una scuola di specializzazione potrebbero chiedere di trasferire dall’INPS all’ENPAM i contributi prelevati sulle borse di studio e per tutti i compensi per i quali, per varie ragioni, i versamenti sono stati fatti alla gestione separata INPS, cosa finora resa impossibile.
Il vantaggio risiede nella possibilità di ricevere un’unica pensione dall’ente di categoria, con le sue regole. Gli assegni versati dall’ente di previdenza professionale, come quello dei medici e degli odontoiatri, non seguono infatti le normali regole pubbliche e spesso risultano più convenienti rispetto a quelle dell’INPS.
Ad esempio per quanto riguarda la reversibilità:
- l’INPS prevede una reversibilità della pensione al coniuge superstite pari al 60% della pensione, all’eventuale figlio orfano il 70% e a due figli orfani l’80%;
- l’ENPAM riconosce al coniuge il 70%, al figlio orfano l’80% e a due figli orfani il 90%.
La pensione ENPAM, anche quella di reversibilità, è inoltre cumulabile con altri redditi, senza decurtazioni, mentre la pensione INPS, nel caso il beneficiario della pensione abbia ulteriori redditi, può applicare tagli arrivando anche a dimezzare l’assegno previdenziale (il coniuge superstite può arrivare a percepire anche il 30% del marito o della moglie deceduti, in luogo del 60%).
In casi di inabilità pervenuta con riscatto ancora in corso, l’istituto pubblico può chiedere di dover saldare subito tutte le rate restanti del riscatto chiesto mentre l’ENPAM riconosce subito il vantaggio derivanti dagli anni riscattati e detrae semplicemente le rate restanti dalla pensione mensile.
Ci sono poi da considerare i continui cambiamenti che il sistema previdenziale pubblico italiano sta subendo in questi anni, con continue riforme delle pensioni, diverso è il caso delle Casse professionali private, che come tali godono di autonomia gestionale, organizzativa e contabile, risultando spesso indenni da misure che mirano a salvaguardare il bilancio dello Stato.
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Un esempio su tutti? A differenza dell’INPS, l’ENPAM non ha mai bloccato l’adeguamento delle pensioni all’inflazione.
Ovviamente per capire se è meglio ricongiungere i contributi o cumularli bisogna analizzare costi e benefici dell’operazione e l’importo della pensione futura caso per caso, anche in base alla Cassa privata di appartenenza. In linea generale però scegliere la ricongiunzione onerosa, in alternativa al cumulo o alla totalizzazione, è un’opzione da valutare attentamente, soprattutto per alcune categorie di professionisti.