Come ogni anno, le imprese con determinati livelli di consumo energetico devono nominare l’Energy Manager entro il 30 aprile 2024, in ottemperanza alla normativa di riferimento (articolo 19 della legge 10/1991) sull’obbligo di un Responsabile per la conservazione e l’uso responsabile dell’energia.
La procedura non è cambiata in questo 2024, dunque si continua ad utilizzare la piattaforma NEMO (Nomina Energy Manager Online) di FIRE, la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia.
Energy Manager: per quali aziende è obbligatorio
L’obbligo riguarda le imprese dei settori industriale, civile, del terziario e dei trasporti che nell’anno precedente hanno consumato oltre 10mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) per il settore industriale o mille TEP per gli altri settori.
La nomina è determinante anche per ottenere alcune agevolazioni, ad esempio i certificati bianchi.
Anche le imprese sotto queste soglie possono decidere di nominare un EM su base volontaria e, nel caso, seguiranno la medesima procedura prevista per i soggetti obbligati ma senza vincoli temporali (quindi, non sono tenute a farlo entro la scadenza di fine aprile).
I compiti dell’Energy Manager
Nelle grandi aziende, il Responsabile per la conservazione e l’uso responsabile dell’energia è equivalente al Responsabile del Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001. Nelle piccole e medie aziende, la sua figura è invece più flessibile.
In tutti i casi, l’Energy Manager supporta l’azienda nell’uso efficiente del consumo energetico e può essere un dipendente oppure un consulente esterno, che su nomina formale svolge compiti specifici in azienda, dettagliati nella Circolare 18 dicembre 2014.
In base al dettato normativo, questa figura individua azioni, interventi, procedure e quanto necessario per promuovere l’uso razionale dell’energia, assicura la predisposizione di bilanci energetici e predispone i dati per la verifica degli interventi effettuati con contributo dello Stato.
Per aziende ed enti di piccole dimensioni si tratterà presumibilmente di un consulente esterno con competenze tecniche. Ecco una griglia delle tipiche azioni svolte da un Energy Manager nel corso delle sue attività:
- raccolta dati per la valutazione dei consumi effettivi;
- individuazione di indicatori di prestazioni energetiche;
- creazione di database per le aree di consumo;
- realizzazione di diagnosi energetiche;
- individuazione di curve di carico elettriche e termiche;
- verifica dei contratti per i servizi energetici;
- verifica della normativa e degli incentivi per la riduzione dei consumi;
- proposte di intervento e studi di fattibilità;
- individuazione delle figure aziendali di riferimento per lo svolgimento di tutte le attività;
- verifica dei risultati e loro valorizzazione.
Come si nomina l’Energy Manager
La nomina dell’Energy Manager, per messo del legale rappresentante dell’azienda, si effettua tramite il portale FIRE ed è disponibile al seguente link. E’ necessario registrarsi la prima volta e poi accedere con le proprie credenziali di accesso per approdare al servizio NEMO.
La procedura prevede l’inserimento di una serie di dati aziendali (alcuni precompilati) e sul soggetto incaricato (generalità, posizione all’interno dell’impresa, dati di contatto). Bisogna anche indicare i consumi energetici aziendali.
In base ai dati del ministero dell’Ambiente, nel 2022 sono stati nominati 2.269 Energy Manager, di cui 1.582 comunicati da soggetti obbligati e 687 da soggetti non obbligati.
L’energia complessiva gestita dalle organizzazioni che hanno provveduto alla nomina è stata pari a 84 milioni di tep.