I commercialisti scendono in campo per limitare e contrastare il fenomeno delle frodi comunitarie. Parte dalla Sicilia, infatti, il progetto sperimentale che vede i professionisti impegnati a migliorare i controlli antifrode di primo livello.
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L’iniziativa prevede anche portare alla creazione di una sezione di iscritti all’Albo dei commercialisti, esperti in gestione e controllo dei programmi cofinanziati con Fondi strutturali, chiamati a svolgere attività di controllo di primo livello utilizzando standard omogenei che possono essere applicati su tutto il territorio nazionale.
Il progetto è stato ideato dai commercialisti in collaborazione con il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione Europea (Colaf) e l’Agenzia per la Coesione, nell’ambito del PRA (Piani di Rafforzamento Amministrativo).
Dai colleghi selezionati per questo progetto – afferma il coordinatore dei quattordici ordini siciliani dei commercialisti, Maurizio Attinelli – potrà venire un contributo significativo per l’economia della nostra realtà territoriale. Contenere significativamente il fenomeno delle frodi comunitarie per addivenire ad un più corretto e pieno utilizzo dei fondi targati UE può risultare un elemento determinante per una ripresa del nostro sistema imprenditoriale.
Il PRA è uno strumento di capacity building delle PA avviato in l’Italia – pioniere in Europa – a partire dalla programmazione dei Fondi UE 2014-2020.