Migliorano i dati relativi ai tempi di ricollocazione in Italia, dove nel corso del 2018 otto persone su dieci hanno ritrovato lavoro in poco più di sei mesi e dove si è verificata una crescita del 3% dei contratti a tempo indeterminato.
Sono dati che arrivano dal consuntivo di Intoo, società di Gi Group, che ha messo in evidenza come le PMI siano il bacino principale di destinazione delle risorse ricollocate.
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Se da un lato la ricollocazione come lavoro dipendente (a tempo determinato/indeterminato) è migliorata per i dirigenti, dall’altro lato sembra essere leggermente diminuita per quadri (dal 73 al 70%) e impiegati/operai (dall’82% all’81%).
Per quanto riguarda gli ambiti principali di ricollocazione, si confermano il metalmeccanico, l’ICT/Telecomunicazioni, i servizi B2B e la consulenza aziendale.
Oltre un manager su quattro, inoltre, si è ricollocato all’interno di multinazionali attive sul territorio.
La prima modalità di ritorno al lavoro è sempre il contratto da dipendente, tuttavia aumentano i casi di microimprenditorialità: in oltre un caso su cinque, ad esempio, sono state avviate società di consulenza (22%), in misura minore attività in franchising (5%), artigianato e agenti di commercio (3%).
Un aspetto interessante riguarda l’analisi dei canali di maggior successo per la ricollocazione di tutte le figure professionali: al primo posto figura il networking (nel 68% dei casi, in crescita per i dirigenti), quindi l’attivazione della propria rete di conoscenze per informarsi sulle ricerche di personale che non vengono promosse attraverso inserzioni dirette.
Determinanti per ritrovare lavoro, inoltre, sono sempre le competenze affiancate da una maggiore cura del proprio personal branding, come afferma Cetti Galante, Amministratore Delegato di Intoo:
Si può ritrovare occupazione o identificare una strada professionale alternativa autonoma riuscendo a fare un importante lavoro su sé stessi, identificando le competenze distintive, integrandole e aggiornandole dove necessario per riproporsi nel modo più mirato, indipendentemente dal livello gerarchico.Considerando la quota preponderante di posizioni di lavoro aperte, ma “non visibili” nelle dinamiche odierne del mercato, per tutti e più specificatamente per le figure più alte, è sempre più cruciale, integrata al networking, la cura del proprio personal branding online con attività e interventi mirati sui propri ambiti di specializzazione, soprattutto su Linkedin.