Ai consulenti del lavoro sarà consentito assumere il ruolo di curatori fallimentari, ma anche di commissari giudiziali e di liquidatori. La novità è stata confermata dal Premier Giuseppe Conte nel corso del convegno “Dalla storia…verso il futuro. Stati Generali dei Consulenti del Lavoro”, tenutosi a Roma lo scorso 11 gennaio. Come annunciato dal Presidente del Consiglio, la professione di consulente del lavoro sarà abilitata alla gestione delle crisi aziendali grazie alla riforma fallimentare recentemente approvata.
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Secondo quanto sancito dal nuovo articolo 358, dedicato ai requisiti per la nomina relativa agli incarichi, anche i consulenti del lavoro potranno far parte di organismi di composizione della crisi.
Un ampliamento della platea dei soggetti coinvolti nelle procedure di crisi e insolvenza, che ha subito ottenuto la piena approvazione da parte della Presidente del Consiglio Nazionale, Marina Calderone:
Il nostro inserimento nella riforma della crisi di impresa è il giusto riconoscimento delle capacità professionali dei consulenti del lavoro nella gestione delle crisi di impresa e delle relative ricadute occupazionali.
Assistiamo 1,5 milioni di piccole imprese e siamo senza dubbio la categoria che meglio conosce le problematiche aziendali, talvolta non dipendenti esclusivamente da fenomeni finanziari, ma anche da calamità naturali e di congiuntura economica.