L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di liberi professionisti, circa 900mila soggetti attivi. Sono cifre che emergono dal Rapporto 2018 sulle libere professioni in Italia, curato dall’omonimo Osservatorio e presentato a Roma il 6 novembre in occasione del Congresso nazionale di Confprofessioni.
=> Professionisti ICT: retribuzioni e opportunità
All’incremento occupazionale corrisponde una sensibile crescita dei redditi. Stando ai dati del MEF, ad esempio, i professionisti possono contare su un volume di affari passato dai 188 miliardi del 2011 ai 207 miliardi del 2016. Il report, tuttavia, mette in evidenza come la crescita non sia uniforme tra le varie professioni tanto che è possibile stilare una classifica variegata: se gli psicologi vantano un reddito pari a 22mila euro annui, gli studi notarili possono contare su 285mila annui e i farmacisti su 121mila euro, mentre la cifra scende fino a 66mila euro per gli studi medici.
Per quanto riguarda i settori che trainano la crescita della libera professione, il documento conferma una certa solidità per gli avvocati e i medici, rispettivamente 200mila e circa 139mila. Seguono consulenti aziendali con 119mila unità, gli architetti con 95mila e gli ingegneri con 73mila, gli psicologi con 55mila. In cosa agronomi e notai, con 6mila e 4mila professionisti attivi. In termini di trend, tuttavia, risultano in calo i redditi di architetti, ingegneri e geometri mentre salgono quelli di veterinari, contabili, periti, consulenti e psicologi (+22%).