Aumentano gli Energy Manager attivi in Italia, figure fondamentali per supportare le aziende e gli Enti pubblici nella gestione dei consumi e dei costi energetici.
A rivelarlo è il Rapporto FIRE sugli Energy Manager 2018 presentato il 13 luglio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, documento che sottolinea come nel corso del 2017 ci siano state complessivamente 2.315 nomine.
Il rapporto precisa come 1.564 Energy Manager siano stati nominati da soggetti obbligati e 751 da soggetti non obbligati, cifre che mostrano un trend positivo con una crescita pari al 6% in 4 anni per i soggetti obbligati e all’11% in 15 anni se si includono anche le nomine di soggetti non obbligati.
Osservando i dati relativi alle nomine nei vari settori, è il terziario (commercio, immobili e servizi) a vantare la presenza del maggior numero di Energy Manager, pari a 467, mentre sono 439 le nomine nel comparto dell’industria e 173 nelle aziende attive nel ramo forniture e servizio energia. Per la PA le nomine ammontano a 132, mentre in agricoltura sono 39.
È interessante notare anche la distribuzione regionale dei soggetti obbligati e non obbligati. Nel primo caso a vantare il maggior numero di nomine è la Lombardia seguita da Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. Nel secondo caso relativo ai soggetti volontari, la Lombardia vanta sempre il primato ma è seguita dalla Calabria.
Il documento segnala anche un netto incremento degli Energy Manager esterni che hanno scelto di ottenere la certificazione in Esperto in Gestione dell’Energia (EGE): se ammontano a 263 su 1620 le figure interne all’azienda certificate EGE, raggiungono quota 473 su 695 le certificazioni acquisite da collaboratori esterni.