In ambito ICT il divario tra domanda e offerta di competenze rischia di raggiungere il 18% nel 2020, tanto che saranno probabilmente 135mila le posizioni scoperte. L’analisi della domanda e dell’offerta di personale nel settore ICT effettuata da Modis, società di The Adecco Group Modis, mette in evidenza un Digital Mismatch in progressivo aumento e una crescente carenza di professionisti in possesso di skill in ambito Tech e ICT.
Nel corso degli ultimi tre anni, ad esempio, i portali web italiani dedicati alla ricerca di lavoro hanno pubblicato 175mila annunci di aziende in cerca di professionisti dell’ICT, in particolare rivolti a sviluppatori, system analyst e ICT consultant. Un’offerta di lavoro che tuttavia si caratterizza per una richiesta di competenze in continua evoluzione, a cui non corrisponde una altrettanta formazione delle risorse.
Se da un lato le ricerche riguardano per il 62% laureati e per il 38% diplomati, infatti, dall’altro lato il sistema formativo propone un numero eccessivo di diplomati e pochi laureati in percorsi ICT.
L’assenza di candidati in grado di far fronte alla richiesta occupazionale non è però imputabile al solo sistema universitario. Il ruolo delle aziende e la capacità formativa del sistema nel suo complesso sono cruciali anche per la creazione di imprese sempre più competitive. Ad esempio, tra le professioni più richieste oggi c’è per esempio quella del data analyst. A fronte di ciò, registriamo sul mercato una notevole carenza di tali profili: con il conseguente rallentamento dell’adozione di nuove tecnologie e di strategie al passo con i tempi.
Tra i profili ICT più ricercati figurano il business analyst, gli specialisti di Big Data e di cloud computing, cyber security, IoT, service development, service strategy, robotica o intelligenza artificiale.