Prendere consapevolezza delle proprie risorse, dei propri punti di forza, nonché delle proprie capacità relazionali: sono alcuni degli obiettivi del Coaching, un percorso pianificato che, grazie a un’attività di sostegno individuale, può aiutare a migliorare le proprie competenze attraverso l’esperienza quotidiana.
Dare il meglio e raggiungere traguardi ambiziosi vuol dire produrre risultati in modo veloce ed efficace, a beneficio del singolo individuo e delle aziende che possono così sviluppare al massimo la propria competitività innalzando le business performance delle persone che vi lavorano all’interno. In una parola, il Coaching può essere un’arma vincente per affermarsi all’interno del mercato.
Il termine Coaching deriva dal vocabolo inglese coach, che significa vagone, carrozza. Nel 1800 gli studenti universitari inglesi utilizzarono l’immagine del coach per indicare i migliori tutor e la loro funzione di “traghettatori verso il successo finale nell’anno accademico”. Da qui il parallelo con l’immagine della “carrozza”. Il Coaching è divenuto di rilevante importanza per lo sviluppo delle persone e delle aziende. Se fino a ieri infatti il coach indicava unicamente nel mondo dell’agonismo sportivo l’allenatore individuale o della squadra, oggi indica una figura professionale che guida gli individui nella crescita personale e professionale. Una figura sempre più richiesta nel mondo.
Il metodo adottato dal Coach è un metodo analitico e consiste nel guidare l’assistito al raggiungimento di obiettivi, non prima di aver preso in esame le caratteristiche della persona o dell’azienda. Nella fase di avvio del lavoro è l’assistito stesso che sceglie gli obiettivi, individuando in “coaching” le varie fasi del processo di realizzazione. Condizione indispensabile perché un processo di Coaching abbia successo è la volontà dell’assistito di crescere e migliorarsi.
L’attività fondamentale del Coach è nella scelta degli obiettivi: non solo quelli reali e realizzabili, ma anche quelli eccellenti e al di sopra delle aspettative che l’individuo o l’organizzazione ha rispetto a se stesso. “Pensare e agire in grande” è la parola d’ordine che ispira questo processo. A tal fine il compito del Coach è di offrire gli strumenti per ricercare in sé stessi le risorse necessarie a realizzare determinati piani d’azione per il raggiungimento del successo, realizzando obiettivi non raggiungibili individualmente. Come l’allenatore di un atleta, il Coach è il professionista che incoraggia l’assistito, lo incita fino a esaltarlo e lo invita a vivere la propria vita avendo chiare le proprie aspirazioni.
Fare coaching vuol dire trovare il giusto equilibrio fra la logica del contenitore, quella del diamante e quella dell’acqua. Come “contenitore” il Coach è lo spazio dove l’assistito può abitare temporaneamente, riponendo idee, aspettative, ma anche ansie. La logica del diamante è la logica dell’eccellenza, dell’onestà, del rigore degli obiettivi e dei pensieri. La logica dell’acqua vuol dire navigare fra pensiero, movimento fisico e mentale, connessioni e interconnessioni, in modo da incidere positivamente sul sistema relazionale dell’assistito la delicatezza e il rispetto proprio delle discipline orientali.