Il manager dello sport

di Rosalba Mancuso

16 Settembre 2009 07:30

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Le analogie tra manager e atleti rendono sempre più inscindibile l'interazione tra sport e management. Cresce la richiesta di dirigenti sportivi da parte di società e federazioni. Si cercano manager amanti dello sport, ma con eccellenti specializzazioni tecnico-economiche

«Ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita». Così recitava, qualche anno fa, un famoso brano musicale di Luca Carboni. Il concetto è estendibile anche alle professioni manageriali, dove, oltre alle capacità di comunicazione, sono richieste ottime doti di resistenza allo stress; coraggio; determinazione.

Una sana e robusta costituzione fisica, sia chiaro, è necessaria per svolgere anche altre professioni; ma il “fisico”, la resistenza ed il coraggio, una volta prerogativa degli altleti e degli sportivi in genere,  oggi più che mai servono anche ai manager, per svolgere con successo e concreti risultati il loro mestiere. Lo sostengono anche gli psicologi del lavoro, che hanno ravvisato delle analogie tra la vita degli sportivi e quella dei manager.

Spirito di squadra, competizione, equilibrio psicofisico, sono, infatti, molto comuni nella vita di atleti e dirigenti. Non a caso, Sport e Management, stanno realizzando una fusione sempre più perfetta, tanto che l’uno non disdegna l’altro e viceversa, anzi, lo Sport, ha sempre più bisogno di Manager che siano in grado di gestire e coordinare un team sportivo, con lo scopo di migliorare le perfomance della squadra e della società che la amministra. E se ieri, dirigente sportivo lo diventava l’atleta al temine della carriera agonistica, oggi il Manager dello Sport, è a tutti gli effetti un professionista, che viene reclutato dalle società sportive dopo aver svolto un percorso formativo altamente specialistico. I dati del fenomeno sono incoraggianti perchè la crescita del giro d’affari dell’industria sportiva, sta facendo lievitare anche la richiesta di manager.

Nel 2007 il fatturato prodotto nel mondo sportivo è stato di 36 miliardi di euro. Lo Sport, non  più solo svago e tempo libero, dunque, ma anche azienda, con le sue regole, i suoi bilanci, la sua gestione che devono essere affidate a dirigenti capaci e specializzati. Conoscenze tecnico-sportive, sono basilari, ma anche conoscenze di diritto societario, economia e finanza, sono essenziali nella formazione del Manager Sportivo.

Per colmare queste elevate esigenze formative, si moltiplicano master universitari e corsi post laurea in Sport Management che offrono programmi didattici in grado di fronteggiare, in maniera eccellente, la complessità gestionale dei vari aspetti del mondo sportivo. I manager che aspirano a diventare dirigenti sportivi, potranno così apprendere elementi di marketing; promozione di eventi; gestione delle risorse umane; gestione e valorizzazione di strutture sportive; elementi di contabilità e bilancio.

Certo, alla base bisogna avere tanto amore e rispetto per lo Sport. Ma non tutto si apprende all’Università, la passione sportiva è alla base di un manager dello Sport come degli atleti e se questi ultimi coltivano il loro naturale talento, con anni di dure fatiche e sudate in palestra, a maggior ragione anche il dirigente dovrà affinare il suo amore per lo Sport con adeguate conoscenze tecnico-economiche. Lo Sport, poi è sempre più un evento mediatico, conoscere le tecniche di comunicazione e marketing, i criteri di gestione di proventi commerciali e diritti televisivi, è d’obbligo per un manager dello sport che vuole definirsi tale. E non solo, la crescente internazionalizzazione degli eventi sportivi, rende necessaria  anche un’adeguata conoscenza delle lingue straniere.

Abbiamo capito. Al manager sportivo, per avere successo, non serve solo un “fisico bestiale”, ma anche un cervello, altrettanto “bestiale”.