1) Da Amministratore Delegato a Presidente di un’importante società. Quali sono i punti di forza su cui puntare per ottenere questi risultati?
Non so se esista una “ricetta” valida in assoluto; credo però che sia estremamente importante dedicarsi al lavoro con passione, costanza e forte senso del dovere. A questo si deve aggiungere la voglia di crescere e di scoprire sempre nuove realtà, con l’entusiasmo e il divertimento che personalmente ho sempre trovato nel mio lavoro.
Per raggiungere gli obiettivi generali della società, oltre al “non sentirsi mai arrivati”, penso che conti molto anche la volontà di impegnarsi in prima persona in tutte le scelte, il tempo (tanto tempo!) da mettere a disposizione del lavoro, cercando di coniugarlo al meglio con la vita privata, cosa non sempre facile, specialmente per una donna. Ma anche questo aspetto, il giusto bilanciamento tra mondo professionale e famiglia, amici e interessi personali, è molto importante nella carriera di ciascuno: aver raggiunto una buona serenità interiore, il giusto equilibrio (con grande fatica, non lo nego), mi ha permesso di compiere le scelte, anche professionali, in modo più razionale. E poi questo tipo di serenità “privata” consente anche di instaurare rapporti molto più naturali con tutti, clienti compresi… si hanno più punti in comune, come i figli (io ho una bimba di 7 anni), lo sport, i viaggi stessi che, per chi si occupa di eventi come me, sono una parte fondamentale della propria attività e del proprio business, ma rappresentano anche un’occasione piacevole di confronto e di arricchimento personale; viaggiando ho imparato a conoscere persone con tradizioni e abitudini molto diverse dalle nostre, a confrontarmi con culture nuove e a scambiare esperienze con altri manager.
Anche questo mi ha aiutata molto nel percorso di crescita professionale.
2) Innovazione e cambiamento. Come si collegano questi termini alla crisi economica?
Sicuramente questa crisi economica ha fatto sì che le società siano state messe ancor di più alla prova e questo per molti di noi ha voluto dire “cambiare”, rinnovarsi e innovare, per poter restare saldi sul mercato. Anche perché ormai il mercato si evolve in modo sempre più veloce, forse anche troppo in certe situazioni, tanto da non permetterci di afferrare più quale sia la cosa veramente importante ed efficace da fare, soprattutto nel mondo degli eventi. Questi due termini, innovazione e cambiamento, devono quindi necessariamente coniugarsi, ora ancor più di prima, perché altrimenti non si va avanti.
E questa è stata anche la mia scelta: cambiare. Cambiare in questo particolare periodo storico, prendere in mano la società, puntare su una trasformazione significativa, mettendo in gioco tutto, me stessa e l’azienda. L’innovazione per On Blue è già iniziata in questo periodo e conto che tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 possa portare ad essere ancor più competitivi, soprattutto in vista dell’Expo 2015. Con questa meta, vorremmo puntare ad aprirci al mercato internazionale offrendo servizi sia alle aziende italiane presenti in Italia e nel mondo, come già facciamo, sia alle società straniere e multinazionali, per supportarle nell’organizzazione degli eventi in Italia.
Anche questa credo sia innovazione per la nostra azienda e, più in generale, per il nostro settore.
3) Donna e manager: binomio vincente. Il nostro Paese si dice pronto ad accettare le donne in posizione di comando?
Non saprei dire se l’Italia sia pronta o meno ad accettare le donne in posizione di comando. Certo è che il mondo degli eventi è un mondo decisamente femminile e per questo, forse, è un po’ più facile che una donna arrivi a ricoprire un ruolo manageriale. Inoltre le nostre aziende di eventi e comunicazione sono spesso piccole-medie imprese, non grandi aziende o multinazionali; anche la gestione manageriale, di conseguenza, è diversa, un po’ meno impegnativa. Tuttavia, essendo On Blue una SRL, abbiamo anche noi tutti gli obblighi e i doveri che hanno anche le società di dimensioni più grandi.
Per quanto mi riguarda, poi, essere donna nel mondo dei manager, significa avere una “marcia in più” perché, come dicevo prima, quasi sempre le donne riescono a coniugare in modo originale ed efficace vita privata e mondo lavorativo, aggiungendo umanità e senso pratico a molte attività e rapporti personali.
In generale, mi sento di dire che sì, in Italia, molte donne iniziano a ricoprire ruoli manageriali, almeno nel settore in cui opero e che conosco meglio, ma devo anche dire che ho potuto constatare, trattando da anni con l’estero, che negli altri paesi europei (Germania, Austria, ma anche Portogallo e Spagna) le donne hanno iniziato ad essere al comando molto prima che da noi. Forse anche questo è “cambiamento”.
4) Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Qui ci ricolleghiamo al discorso che facevamo prima: innovare e riorganizzare sono una realtà a cui miriamo e per cui ci stiamo già attivando attraverso l’inserimento di figure professionali altamente specializzate e dal know-how diversificato. Inoltre, puntiamo a un ampliamento significativo del nostro fatturato, pur mantenendo una media dimensione aziendale; questo allo scopo di conservare i punti di forza che ci caratterizzano ormai da 10 anni: alta specializzazione, soddisfazione del cliente e servizio personalizzato e accurato in funzione dei bisogni delle aziende.
Altro progetto, sicuramente più ambizioso, è quello che accennavo prima: creare un ufficio commerciale altamente qualificato rivolto alle imprese estere, in grado di farci diventare un punto di riferimento nel mondo degli eventi anche sul mercato internazionale.