Enrico Scognamillo, nato a Caserta 31 anni fa, nel marzo del 2007 ha dato vita al progetto Meemi, social network tutto italiano in fase di forte crescita.
1. Cosa vuol dire per te essere “manager”?
Per me essere manager significa capire i bisogni dei propri utenti e soddisfarli, cercando di far crescere e portare a termine la propria mission.
2. Quali caratteristiche deve avere per te un buon manager?
Sicuramente la capacità e la velocità della comprensione, il rispetto verso le idee altrui e verso le persone. E la voglia di mettere sempre tutto in “discussione”: in questo modo è possibile ottenere più punti vista.
3. Come è organizzata la tua giornata lavorativa in Meemi?
Per ora la giornata lavorativa in Meemi è fatta in questo modo: durante il lavoro (faccio lo sviluppatore presso un’azienda privata) penso, elaboro, e invento quello che la sera condivido con Carla (la… mamma di Meemi). Poi iniziamo ad implementarlo, cosi da avere un quadro completo di quello che voglio e dobbiamo realizzare…
4. Manager a tempo parziale, dunque! Quale è stata la tua carriera formativa? I tuoi studi ti hanno agevolato nella creazione di Meemi?
Direi di no, se si parla di studi scolastici veri e propri. Sono diplomato ragioniere programmatore… ma ritengo che la scuola italiana sia molto indietro per quando riguarda la formazione, anche se qualcosa si sta lentamente muovendo. Se invece parliamo di studi da autodidatta, allora la risposta non può essere positiva. Sono da sempre appassionato di programmazione, e di tutto ciò che poteva “innovare”. Mi hanno sempre affascinato le grandi sfide. Ormai sono 15 anni che programmo, e recentemente mi son dedicato anima e corpo alle Web Application, che secondo me ancora non hanno espresso tutte le loro potenzialità. Il futuro lo costruiamo giorno per giorno… anche “studiando”!
5. Quali sono gli obiettivi di Meemi?
Condividere le emozioni e connettere milioni di persone! Essere uno strumento di uso comune nelle comunicazioni, nella visione di film, nell’ascolto della musica, nella condivisione di notizie, nei commenti. Essere uno strumento unico, che racchiude il “rumore” che ogni giorno ci circonda: voci, testi ed immagini.
6. Che valutazioni puoi fare sul mercato dei social network? Ci sono ancora margini di crescita?
Ci sono grandissimi margini di crescita nei social network. Immaginiamo ad esempio quali benefici può trarre un film che viene immesso e fruito su un social network. Milioni di persone che lo guardano e commentano in tempo reale, milioni di condivisioni il tutto da un unico strumento, il social network, che permette sia a chi fruisce i contenuti che a chi rende disponibili gli stessi, strumenti per guadagnare e creare statistiche di mercato.
7. Quali sono gli strumenti quotidiani che utilizzi come manager di Meemi?
Tutti! Pc fisso, portatile, netbook. Il futuro è nella comunicazione a 360°, non bisogna aver paura del progresso se usato bene. E poi, come sottolinea mia moglie, sono uno “che parla anche con le pietre”, quindi non riuscirei mai a stare senza “comunicare” con un umano!
8. Che errori ritieni di aver commesso in passato, in merito al tuo progetto?
Finora nessuno. Fortunatamente non avendo alle spalle qualcuno che ci dice cosa fare ma essendo noi questi “qualcuno”, cerchiamo di non fare errori, cerchiamo di implementare cosa piace agli utenti parlandone con loro, non mi sono mai piegato agli altri ed ho cercato sempre di tenere alta la testa, non ho mai accettato ad occhi chiusi una modifica da fare o un’implementazione ma ne ho sempre parlato con Carla o con gli utenti e questo, secondo me, è stato ciò che ci ha impedito di fare errori… ed è dimostrato dalla crescita della piattaforma che attende sempre le novità.
9. Cosa ti senti di dire ai giovani che vorrebbero intraprendere in autonomia un’attività imprenditoriale sul web?
Ai più giovani… io? Ma io sono giovanissimo! Comunque ai… coetanei suggerisco di non abbandonare mai le proprie idee, di combattere e di portarle avanti sempre a testa alta, accettare le critiche ed imparare da esse. Ed infine auguro di trovare dei partner come la mia (…che poi me la son sposata … ma questa è un’altra bella storia).
10. Uno sguardo al futuro: cosa vedi?
La comunicazione, il poter parlare liberamente da ogni angolo del globo come se fosse una telefonata, poter condividere le emozioni in modo semplice!