Isabella Seragnoli: cavaliere del lavoro e non solo

di Simona Tenentini

14 Dicembre 2009 08:30

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In Italia sono solo 39 le donne che hanno conquistato il titolo. La Seragnoli è una di queste. Presidente di Coesia Spa, azienda leader a livello internazionale in molteplici settori, è impegnata anche nel sociale con diverse associazioni fondate a scopo umanitario

È una delle pochissime donne, solo 39, nominate in Italia “Cavaliere del Lavoro”. E si tratta di un titolo sicuramente più che meritato.

Isabella Seragnoli, classe 1945, verace bolognese, è, attualmente tra le imprenditrici in rosa più quotate e, sicuramente più ricche. È presidente di Coesia SpA, una holding di partecipazioni industriali operanti nel settore delle macchine automatiche che ha raccolto l’eredità del glorioso gruppo G.D, una gloriosa fabbrica di motociclette fondata nel 1923, e rilevata negli anni Quaranta dal padre Enzo, insieme con il cugino Ariosto.

La Gd venne riconvertita in una dinamica azienda di packaging e divenne, negli anni Cinquanta, esponente di punta nella tecnologia per l’industria dolciaria. Nel decennio successivo entrò nel settore del tabacco, e, bruciando vorticosamente le tappe, è diventata l’azienda leader mondiale nelle macchine automatiche per la produzione e il confezionamento di sigarette, con una quota di mercato del 65% nelle linee per l’impacchettamento.

Nel 2001, nell’azienda di famiglia si consumò un divorzio del valore di tremila miliardi dell’epoca. La grande torta dei Seragnoli iniziò a dividersi nella seconda metà degli anni Novanta, quando Giorgio, Daniela, Isabella e Simonetta Seragnoli decidono di prendere ognuno la propria strada. Quello che si trovano in mano i quattro rampolli, Isabella e Simonetta figlie di Enzo, e Giorgio e Daniela figli di Ariosto, è un groviglio di attività, interessi, ricchezze. Un vero e proprio impero, che dietro la Gd detiene l’ Acma, la Volpack, la Cima e una costellazione di aziendine metalmeccaniche, praticamente il cuore della packaging valley bolognese.

È Isabella che, nel 2002, arriva a detenere il 100% delle azioni del gruppo il quale, nel 2005, prende il nome di Coesia. Esso comprende sette aziende: G.D, Acma, Cima, Gdm, Hapa, Laetus e Volpak. I settori d’azione della holding sono i più disparati: si va dal confezionamento di prodotti alimentari, agli articoli igienici monouso, alla produzione e impacchettamento di sigarette fino agli ingranaggi e trasmissioni per auto, oltre che ai sistemi di stampa e di controllo visivo per l’industria farmaceutica. Isabella Seragnoli, oltre che di Coesia SpA, è presidente di G.D SpA, di Acma SpA, di Mais SpA, società finanziaria e holding di partecipazioni in società industriali e finanziarie, di B. Group SpA, società di investimenti nel private equity. Da sottolineare che, ogni anno, il 10% del fatturato è destinato alla ricerca e allo sviluppo.

La donna imprenditrice va a braccetto con quella impegnata, da sempre, nella “corporate philanthropy”. Diverse sono state, infatti, le associazioni fondate a scopi umanistici e caritatevoli. Negli anni Settanta tramite G.D è stata finanziata la costruzione dell’Istituto di Ematologia e Oncologia Medica “Lorenzo e Ariosto Seràgnoli” del Policlinico S. Orsola di Bologna.

Nel 2001 è stato inaugurato l’Hospice MariaTeresa Chiantore Seràgnoli, oggi gestito dall’omonima Fondazione, per fornire assistenza e supporto ai pazienti neoplastici non guaribili. Negli ultimi anni, inoltre, attraverso la Fondazione Isabella Seràgnoli, sono state promosse ulteriori iniziative.

Tra queste, la struttura residenziale “Casa Ail”, che accoglie i familiari e i pazienti dimessi dall’Istituto di Ematologia e Oncologia L. e A. Seràgnoli e l’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa, creata per formare nuove figure professionali per gli hospice.