Si chiama Paola Severino, è napoletana e, tra le altre cose, penalista. Il suo curriculum, infatti, è un lunghissimo elenco di cattedre di diritto penale pubbliche e private, compresa quella presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma.
Nel 2001 ha vinto la classifica dei manager pubblici più ricchi. Nell’elenco era finita in quanto vicepresidente (e donna, per la prima volta nella storia), del Consiglio della magistratura militare. Il reddito allora dichiarato? Ben 3,3 miliardi di lire nel 1998.
La cifra dell’epoca non deve tuttavia stupire. Del resto la Severino avvocato è uno dei più noti penalisti della Penisola. Ha lavorato nell’entourage di Giovanni Maria Flick, che sarà poi nominato ministro della Giustizia nel governo di Romano Prodi. Ha difeso lo stesso Prodi nel processo Cirio. Ma anche Giovanni Acampora, legale della Fininvest coinvolto nel processo Imi-Sir. Fra i suoi importanti clienti figurano quindi l’Eni e il gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone. E, perfino, l’ Unione delle comunità ebraiche, che ha rappresentato contro Erich Priebke.
Come candidata dell’Udc ha addirittura sfiorato la nomina alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura. Nel 2007 è stata membro della Commissione, istituita dal Ministero della Giustizia, per la riforma della legge sulla responsabilità degli enti. E così via discorrendo.
Paola Severino professoressa vanta una carriera altrettanto prestigiosa. È stata infatti Preside della Facoltà di Giurisprudenza alla LUISS fino al 2007, dove attualmente ricopre l’incarico di Pro-rettore, oltre ad essere ordinario di Diritto penale e direttore del Master in Diritto penale di impresa.
Quest’anno, in virtù dei suoi innumerevoli incarichi, svolti tutti con passione ed entusiasmo, ha ricevuto, all’Auditorium della tecnica, il Premio Marisa Bellisario 2009, dedicato al tema delle “Donne per una giustizia giusta”. L’importante riconoscimento della mela d’oro, dedicato alle donne che si sono distinte per capacità professionali e doti umane eccellenti, le è stato tributato anche per essere stata la prima donna ad essere nominata Ordinario di Diritto penale in Italia e a ricoprire la carica di vice presidente del Consiglio della Magistratura Militare.
Ed infine, Paola Severino è anche attrice. Nell’estate 2003 ha recitato al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel processo a Charlotte Corday, l’assassina di Jean Paul Marat. Lei era l’avvocato difensore mentre Antonio Di Pietro la pubblica accusa. L’anno successivo, sul medesimo palcoscenico ha preso la difesa di Galeazzo Ciano. L’ultimo ruolo da lei interpretato è stato presso l’Auditorium di Roma, nello scorso maggio. Qui ha addirittura vestito i panni del difensore di Galileo Galilei nel famoso processo che lo ha visto protagonista.