La ristorazione in Italia? Non è un settore per uomini

di Simona Tenentini

14 Giugno 2010 10:00

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Nel Bel Paese quattro bar e tre ristoranti su dieci sono gestiti da donne. Appositamente per loro è nato il progetto "Fipe Rosa"

Nel nostro Paese il mondo della ristorazione si va colorando sempre più di rosa. Lo testimoniano i dati rilevati, il 17 maggio, nel corso del convegno “Il futuro rosa dell’impresa in rete”, organizzato dalla Fipe a Milano, presso il Palazzo Giureconsulti.

L’analisi che emerge, ai margini dell’incontro, è che, nella sola Lombardia, il 17,7% delle imprese è gestito al femminile, mentre in tutta Italia, quattro bar e tre ristoranti su dieci sono diretti da donne che hanno saputo coniugare una brillante carriera professionale con un’altrettanto positiva vita familiare e affettiva.

Si colloca in questo contesto il progetto “Fipe Rosa”, nato per consentire alle imprenditrici di migliorare le loro competenze, creando una rete in cui sia possibile confrontarsi e scambiarsi esperienze, in modo tale da poter collaborare professionalmente e riuscire insieme a superare l’attuale momento di crisi economica.

In pratica, l’iniziativa finanziata dal ministero del Lavoro nell’ambito della legge 125/91 e realizzata dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi, ha realizzato un collegamento fra le titolari d’impresa, fornendo loro formazione a distanza, assistenza alla soluzione di problematiche individuali e creazione di gruppi di acquisto.

Il progetto in sé ha inoltre rafforzato, nelle manager coinvolte, la consapevolezza di essere portatrici e fautrici di una cultura imprenditoriale rinnovata, fondata sul marketing strategico e sulla fidelizzazione del cliente.

L’elemento comune, emerso dalle testimonianze dirette delle protagoniste del progetto, è sicuramente quello che viene considerato l’aspetto più importante per un’impresa, ovvero il riscontrato aumento della redditività. Uno degli strumenti messi a disposizione da Fipe Rosa per il raggiungimento di quest’obiettivo è stata la piattaforma “Melius”: una rete di collegamento informatico in grado di creare un percorso personalizzato di crescita individuale e professionale, studiato appositamente per dare la possibilità, alla donna imprenditrice, di sviluppare una maggiore potenzialità creativa e una maggiore abilità nella soluzione immediata dei problemi.

A delineare il quadro generale conclusivo, emerso nell’ambito del convegno, è stato proprio il presidente Fipe e vicepresidente Confcommercio, Lino Enrico Stoppani che ha dichiarato: «Se c’è un settore dove la partita esiste e dove comandano le donne è proprio il settore dei pubblici esercizi. La storia della cucina italiana si è costruita e consolidata spesso su braccia femminili; basti pensare al ruolo delle nostre mamme impegnate in passato soprattutto in casa e in cucina e al fatto che quattro dei cinque ristoranti a tre stelle Michelin vedano il ruolo primario di donne imprenditrici. È una testimonianza lampante. La donna impegnata nel settore dei pubblici esercizi fa tutto benissimo: sa curare la cucina, la sala, l’amministrazione. L’eleganza e la sensibilità che le sono naturali – ha concluso – sono una benedizione per il settore».