Potrebbe essere una donna il top manager che sarà designato alla guida di Legacoop, una società dai grandi numeri che fattura 7 miliardi di euro, conta 35mila dipendenti e 215 cooperative associate.
Un’azienda, insomma, ai vertici del panorama economico italiano che, tra pochissimo tempo, sarà chiamata a scegliere il suo nuovo presidente. Una figura di assoluta rilevanza, che da sempre, all’interno di Legacoop rappresenta il punto di equilibrio tra le varie anime delle cooperative.
La data ufficiale per l’investitura del prossimo presidente è stata fissata per il 23 febbraio, tuttavia la nomina ufficiosa sarà decisa molto prima, già dai primi giorni di febbraio. Da più parti si ventila l’ipotesi che, al timone dell’importante realtà finanziaria, potrebbe essere chiamata Simona Caselli, quarantasette anni, nata e residente a Parma.
L’imprenditrice, già direttore commerciale del Ccfs (Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo) e socio revisore di Coop Consumatori Nordest,è stata anche candidata per il Pd alle elezioni europee del 2009. Attualmente alla guida di Legacoop c’è Aldo Cigarini, che riveste quest’incarico dal 2005, con una proroga già di un anno. I rumors dell’ultimo periodo lo vogliono però scarsamente propenso ad accettare un ulteriore mandato.
Numerosi altri nomi potrebbero rappresentare il candidato ideale alla presidenza. Tra questi figura acnhe quello di Fabrizio Davoli che, in teoria sarebbe l’erede ‘naturale’ di Cigarini. Per alcuni Davoli preferirebbe però rimanere alla guida di Coopsette, impresa che sta vivendo in questa fase un momento di notevole successo.
Il cognome Davoli ritorna anche per un altro potenziale candidato, questa volta però donna. Si tratta di Lorenza Davoli, ex assessore regionale alla cultura e presidente del Cesvip, ente di formazione delle coop.
La difficoltà nella scelta risiede anche nell’amletico dubbio che angustia i titolari delle cooperative reggiane: scegliere un presidente tra coloro che appartengono alla cosiddetta “vecchia guardia” oppure optare per un candidato più giovane? Una questione di non secondaria importanza, soprattutto se si pensa che il futuro presidente di Legacoop sarà chiamato a derimere questioni di notevole importanza dal punto di vista economico e finanziario.
Risiede proprio nella gravosità del compito e nel conseguente carico di responsabilità questa difficoltà nell’individuare un candidato forte tra le potenziali nomine.
In virtù di questo fattore si è deciso di ampliare la scelta anche a coloro che presidenti non sono ma che tuttavia lavorano comunque nel mondo cooperativo come manager e funzionari. Da qui la rapida ascesa dei consensi per Simona Caselli. Le sorprese dell’utima ora però non sono mai da escludere a priori.