Europa: part-time in crescita anche tra i manager

di Francesca Vinciarelli

14 Ottobre 2012 16:30

logo PMI+ logo PMI+
Aumenta il numero di impiegati part time in Europa, non più solo donne e giovani ma anche manager, con il 26% delle imprese che vi fanno ricorso.

È ancora prevalentemente donna, ma ci sono sempre di più uomini e anche manager, questo l’identikit del lavoratore part time dei nostri giorni dipinto da Eurofound, la fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Che il mondo femminile e dei giovani prediliga questa tipologia di impiego non è una novità, avendo spesso la necessità di conciliare famiglia e carriera, nel primo caso, e lavoro e studio nel secondo. La rivelazione consiste invece nel fatto il lavoro part time si sta allargando a comprendere anche figure di responsabilità.

L’indagine ha fatto emergere una realtà in cui nel 26% delle imprese figura un professionista con ruoli di management, supervisione o ad alta qualificazione caratterizzato da un contratto a tempo parziale. Al 49% dei lavoratori part time vengono affidati compiti complessi, contro il 62% dei colleghi a tempo pieno.

Nei Paesi Bassi la più alta percentuale di dirigenti part time, il 47%. Qui, inoltre, si ha la quasi la totalità (più del 90%) delle imprese che ha almeno un impiegato non full time e il 25% delle imprese afferma che avere profili di alta responsabilità a tempo parziale è una soluzione normale mentre il 28% lo fa in casi eccezionali. In Italia le percentuali sono del 5% e 11% rispettivamente, contro una media europea è dell’8% e del 18%.

A livello settoriale la frequenza più elevata si ha tra i manager nell’ambito delle risorse umane, qundi nell’intermediazione finanziaria, nei servizi sanitari, nei lavori sociali, nell’immobiliare e in altri servizi.

In crescita in generale il numero di contratti a tempo parziale, che vedono coinvolto un europeo su cinque. Tra i 30 Paesi del vecchio continente è l’Olanda quella che spicca su questo fronte, con quasi la metà (48,3%) della popolazione attiva occupata parzialmente. In Svezia la percentuale sui contratti totali è del 27%. Olanda, Belgio, Germania e Regno Unito hanno la più alta concentrazione di imprese che impiegano a tempo parziale più del 20% della forza lavoro complessiva.

Bassa invece la concentrazione in Italia, che detiene il primato della più elevata percentuale di imprese con meno del 20% degli lavoratori senza un contratto a tempo pieno. Nel Bel Paese però il fenomeno è in crescita, seppur concentrato in un ristretto numero di imprese virtuose: in dieci anni la quota di chi ha un contratto a tempo parziale è quasi raddoppiata passando dal 7,9% al 14,3%.