Forbes, Draghi fra i più potenti del pianeta

di Barbara Weisz

3 Novembre 2011 12:26

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Il banchiere centrale europeo è 12esimo nella classifica di Forbes. Berlusconi 21esimo, torna primo Obama. Il manager più potente è Bill Gates.

Era già stato inconoronato come uomo più influente della finanza europea dalla classifica del Wall Street Journal. E ora, Mario Draghi, neopresidente della Banca Centrale Europea, entra anche nella graduatoria di Forbes sui 70 personaggi più influenti del pianeta. Una new entry che scala in un sol colpo decine di posizioni, visto che Draghi è dodicesimo, ed è primo fra gli italiani, precedendo il premier, Silvio Berlusconi, che invece scende di qualche gradino dal 14esimo posto del 2010 all’attuale 21esimo.

In generale, si può dire che la mappa del potere mondiale secondo Forbes in questo 2011 è cambiata parecchio. Il presidente degli Stati Uniti torna ad essere l’uomo più potente del pianeta, strappando lo scettro al collega cinese, Hu Jintao, che l’anno scorso era primo e che in questo 2011 scende al terzo posto, superato anche dal premier russo Vladimir Putin.

Seguono, nella top ten, la cancelliera tedesca Angela Merkel (che era settima, quindi ha guadagnato influenza, e si conferma donna più potente del mondo), il fondatore di Microsoft Bill Gates (che è dunque il primo fra i manager), il re saudita Abdullah bin Abdul Aziz al Saud, Papa Benedetto XVI, il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke (che dunque resta il banchiere più importante del globo), il fondatore di Facebook Mark Zuckberger (in grande ascesa, nel 2010 era 40esimo), il primo ministro britannico David Cameron.

L’avvicendamento al vertice può forse soprendere al termine di un anno che ha visto il presidente Obama registrare non poche sconfitte, a partire dalla vicenda del tetto del debito. Ma, segnala Forbes, gli Stati Uniti di Obama restano l’economia più grossa e innovativa del mondo e sono il paese più potente in termini militari. E quest’anno, segnala il magazine, il presidente Obama ha catturato (e ucciso) il terrorista più ricercato del mondo, Osama bin Laden.

Per contro, in Cina per Hu Jintao è iniziata la fase del passaggio del testimone (il presidente lascerà nell’autunno del prossimo anno a Xi Jinping, che è 69esimo nella classifica di Forbes).

Tornando a Draghi, il motivo della sua influenza risiede nel fatto che da quest’anno è il banchiere centrale europeo. Dunque, secondo la classica di Forbes, il secondo banchiere centrale più importante del mondo dopo Bernanke. Il governatore della banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, è quindicesimo. Draghi e Berlusconi sono gli unici due italiani presenti in classifica. Fra i capi di stato europei, Berlusconi è il quinto dopo Putin, Merkel, Cameron e il presidente francese Nicholas Sarkozy, tredicesimo.

I manager come categoria sono, come sempre, molto rappresentati. Oltre ai già citati Gates e Zuckberger (entrambi fondatori di aziende, quindi manager-imprenditori), spiccano fra gli altri il finanziere americano Warren Buffett (20esimo), il tycoon australiano Rupert Murdoch (24esimo), Michael Duke, Ceo Wal Mart (27esimo), Jeffrey Immelt, Ceo General Electric (28esimo), i due signori di Google Larry Page e Sergey Brin (30esimi a parimerito), il miliardario indiano Mukesh Ambani, presidente di Reliance Industries (35esimo), la numero uno del Fmi, Christine Lagarde (39esima), il Ceo di Amazon, Jeff Bezos (40esimo).

E poi ancora: Jamie Dimon (Ceo di JPMorgan Chase), Robin Li (Ceo di Baidu), Lloyd Blankfein (Ceo Goldman Sachs), Li Ka-shing (presidente di Hutchison Whampoa), Charles e David Koch (Koch Industries), Rex Tillerson (Exxon Mobil), Lakshmi Mittal (ArcelorMittal), Larry Fink (BlackRock), Bill Gross (PIMCO), Tim Cook, Ceo di Apple, Masayoshi Son (SoftBank), Azim Premji (Wipro), Jospeh Blatter (Fifa), Jill Abramson, direttrice del New York Times, Bernard Arnault (Lvmh).

Infine, poche le donne, sei in tutto: Angela Merkel, la presidente dell’Indian National Congress Sonia Gandhi, il Segretario di Stato americano Hillary Clinton, la presidente brasiliana Dilma Roussef, e infine le già citate Christine Lagarde e Jill Abramson. Queste ultime due sono new entry (anche perchè entrambe sono state nominate quest’anno nei rispettivi ruoli), mentre è uscita dalla classifica la signora dei talk show americani, Oprah Winfrey, che nel 2011 era 64esima.