Istat: stipendi italiani fermi da 4 anni

di Floriana Giambarresi

24 Aprile 2012 13:00

logo PMI+ logo PMI+
Istat, retribuzioni ferme a marzo: si è registrata una variazione nulla rispetto a febbraio, con una crescita minima su base annua.

Secondo quanto diramato dall’Istat, gli stipendi pubblici non hanno registrato alcuna variazione rispetto a marzo mentre su base annua v’è stato un incremento dell’1,2%. Ci si è comunque mantenuti sul tasso di crescita più basso da ben 29 anni, ovvero dal lontano 1983.

Nel mese di marzo le retribuzioni contrattuali orarie sono salite dell’1,2% rispetto a marzo 2011, con un piccolo margine di crescita dunque, mentre nel primo trimestre del 2012 gli stipendi sono aumentati dell’1,3% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

A marzo, le retribuzioni con crescita maggiore sono state registrate per i dipendenti del settore privato, mentre è nullo il margine di guadagno per quelli della pubblica amministrazione. Bene anche il settore tessile, dell’abbigliamento e della lavorazione delle pelli, che hanno segnato un tasso di crescita del 2,9%, nonché quello chimico, del comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni, con un 2,7% per tutti i comparti. Nessun margine positivo invece nel settore dell’agricoltura, nel credito e assicurazione e in tutti i comparti della PA.

Secondo quanto condiviso dall’Istat, è ai livelli record il divario salari-prezzi, con una forbice tra l’aumento delle retribuzioni su base annua dell’1,2% e il livello d’inflazione pari al 3,3% che è giunta nel mese di marzo al 2,1%, ovvero il livello più alto dall’agosto del 1995, quando era pari al 2,4%.

Infine, viene reso noto che un contratto su tre è in attesa di rinnovo, ovvero il 32,6% della quota di dipendenti; a fine marzo i contratti collettivi nazionali di lavoro corrispondono al 67,4% degli occupati dipendenti e al 61,8% del monte retributivo osservato. La percentuale dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 32,6% nel totale dell’economia italiana e del 12,3% considerando solo il settore privato. I tempi di attesa del rinnovo? Circa 27 mesi. Attualmente i contratti in attesa di rinnovo sono 36 e riguardano 4,3 milioni di dipendenti, 3 milioni dei quali fanno parte del pubblico impiego.