Laurea: dopo 4 anni lavora il 71,5% dei giovani

di Roberto Rais

11 Giugno 2012 10:30

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Secondo l'Istat, a 4 anni dalla laurea, il 71,5% dei giovani ha trovato un lavoro; il dato è leggermente in calo rispetto al 2008.

Che la laurea – nonostante le apparenze superficiali – non sia un semplice “pezzo di carta” è ben noto. Da oggi, grazie ai dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica, è tuttavia ancora più certo, visto e considerato che a 4 anni di distanza dal conseguimento dell’ambito titolo universitario, il 71,5% dei giovani avrebbe trovato un lavoro.

La percentuale, sicuramente non irrilevante, è tuttavia meno elevata di quello che ci si potrebbe attendere. La “colpa” – ci perdonino i diretti interessati, poiché ci riferiamo al semplice dato statistico – è dei laureati nel Mezzogiorno, dove la difficoltà a trovare un’occupazione è significativamente maggiore che nel resto della Penisola, e della popolazione “femminile“, comparto in seria criticità nel poter partecipare con successo alle “rare” campagne di recruiment nel Centro e nel Sud Italia.

La quota rilevata dall’Istat è inoltre lievemente superiore a quella censita nel corso della rilevazione di 4 anni fael 2008, quando la percentuale di occupati a meno di 4 anni dal conseguimento della laurea era pari al 73,2%.

Tornando al differenziale occupazionale tra i giovani laureati italiani e le loro colleghe femmine, il gap sembra essere evidente sia per quanto concerne i laureati triennali, che per quanto concerne i laureati in un corso a ciclo unico o specialistico biennale. Un gap che si concretizza in un’estensione di circa 8 punti percentuali, visto e considerato che la disoccupazione femminile è del 23%, contro il 14,8% degli uomini laureati triennali, e del 18% contro il 10,2% degli uomini laureati specialistici.

“Le donne – si legge inoltre nella nota a margine dei dati statistici Istat – risultano avere un lavoro a tempo indeterminato meno frequentemente degli uomini (quasi 48% per le lauree triennali e circa 43% per quelle a ciclo unico o specialistiche biennali, contro il 51% maschile in entrambe le tipologie), mentre mostrano percentuali più elevate di lavori occasionali (rispettivamente, 10,5% contro il 72,% e 11,5% contro 7,6%) e di lavori a termine (32,2% contro 26,4% per le lauree di durata triennale e 29,2% contro 18,4% per quelle a ciclo unico e specialistiche biennali).