Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini, scende in campo lancia in resta sul web per denunciare i maxistipendi dei manager Hera a pochi giorni dalla fusione con Acegas-Aps approvata dall’assemblea dei soci.
Per denunciare gli emolumenti super dei dirigenti della multiutility emiliana ha aperto su Facebook una pagina intitolata “Devono prendere meno di Obama”.
Facendo i calcoli risulta infatti che sia Tomaso Tommasi di Vignano sia Maurizio Chiarini, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Hera, percepiscono stipendi annuali, pari a 467mila euro il primo e 469mila euro il secondo, di gran lunga superiori al capo dell’amministrazione degli Stati Uniti (285mila euro).
Secondo Vitali sarebbero inaccettabili tali livelli di retribuzione in una fase difficile come quella che attraversa l’Italia considerando che i ricavi di Hera provengono prevalentemente da tariffe pagate dai cittadini in regime di monopolio naturale. “Vorrei riuscire ad indignare un po’ di persone e svegliare le coscienze”, commenta il presidente della Provincia di Rimini sul social network che già registra commenti e interventi degli internauti, i quali hanno cliccato a decine il bottone “mi piace”.
“E’ utile scuotere la ‘casta’ in ogni luogo – aggiunge Vitali – non credo riguardi solo la politica. Io prendo 60mila euro all’anno contro i 500 mila dell’ad Maurizio Chiarini, circa il doppio di Obama. C’è un grande bisogno di tornare alla normalità”. Inoltre, il presidente della provincia capitale della Romagna ribadisce la sua posizione critica sulla fusione contestando il metodo, che ha lasciato da parte il confronto con i territori e i cittadini.