Davanti a un forte aumento della disoccupazione fra i giovani e i meno giovani italiani, fanno scalpore i dati di Unioncamere su una sorta di mercato del lavoro parallelo, costituito da figure professionali che si cercano disperatamente ma non si trovano. Nemmeno a pagarle adeguatamente e con buste paga interessanti per ogni età e per ogni regione italiana.
Il contrasto è evidente, come dimostra l’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior che oltre a Unioncamere comprende anche il Ministero del Lavoro, e che è stata presentata a Verona in occasione della fiera Job&Orienta.
Il contrasto sta nei dati Istat, che da un lato mostrano una disoccupazione giovanile del 36% – con un punte che in alcune regioni del sud arrivano a toccare il 50% – e dall’altro indicano che i posti di lavoro per i quali non si riesce a trovare personale sono circa 65mila, pari al 16,1% del totale delle assunzioni previste dalle imprese dell’industria e dei servizi, che con 403mila unità sono in calo rispetto alle 600mila dello scorso anno, quando però gli introvabili furono poco meno del 20%.
Naturalmente ci sono delle figure per le quali la carenza di candidati è particolarmente sentita, come nel campo dell’ingegneria e dell’informatica. In quest’ultimo settore, in Lombardia, mancano progettisti informatici e in 9 casi su 10 le aziende non sanno a chi rivolgersi. Mancano anche revisori contabili o ricercatori chimici o – come nel caso del Lazio – specialisti in termoidraulica. Se invece si è cameriere, sarebbe opportuno fare le valigie e trasferirsi in Alto Adige, dove ristoranti e alberghi non trovano camerieri non solo per le tradizionali stagioni estiva e invernale ma per tutto l’arco dell’anno.
Ci sono poi 12mila laureati introvabili, sugli oltre 58mila laureati che le aziende italiane vorrebbero – o avrebbero voluto – assumere nel corso del 2012 e 27mila posti di lavoro per diplomati superiori per i quali nessuno si candida o, per lo meno, per i quali non si trovano addetti con le caratteristiche o con la professionalità cercata.
Laconico il commento di Claudio Gagliardi, segretario generale di Unioncamere, che a Verona ha sottolineato l’esistenza di “un paradosso che emerge anche quest’anno dai dati Excelsior: anche in presenza di un calo dell’occupazione, una parte della domanda di lavoro delle imprese comporterà difficoltà nel cercare e nel trovare un candidato idoneo. È un paradosso che richiede un cambio radicale del mondo della formazione: serve uno sforzo per far sì che tutti i giovani abbiano la possibilità di conoscere dall’interno il mondo dell’impresa e, al tempo stesso, far apprezzare a queste ultime il proprio talento. Anche in Italia, sul modello di quanto accade all’estero, occorre organizzare sistematicamente percorsi di apprendimento in azienda che siano integrati nel percorso formativo“.