LinkedIn, il 2012 è l?anno dei ?responsabili?

di Chiara Basciano

18 Dicembre 2012 11:00

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Il termine più gettonato nella classifica italiana sulla rete sociale professionale è ?responsabile?.

Come per ogni anno che volge al termine, è tempo di analisi sull’attività dei dodici mesi che stiamo per lasciarci alle spalle. Non fa eccezione naturalmente LinkedIn, la più grande rete professionale su internet al mondo, che ha pubblicato i termini e le espressioni più ricorrenti (“buzzwords”) nei profili dei membri italiani nel 2012.

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E mentre il termine più utilizzato a livello internazionale è stato “creativo”, sugli oltre 4 milioni di profili italiani su LinkedIn è stato “responsabile”. “La crescita esponenziale dell’uso di espressioni che tendono a rassicurare, è l’inevitabile specchio di quella che è la situazione economica attuale. Partner, clienti e datori di lavoro sono costantemente alla ricerca di professionisti seri e competenti, e l’essere in grado di assumersi delle responsabilità sul posto di lavoro, oltre alla capacità di risolvere i problemi che quotidianamente vengono a crearsi, sono sicuramente degli ottimi biglietti da visita”, ha dichiarato Marcello Albergoni, Senior Sale Manager LinkedIn Italy.

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L’anno scorso “problem solving” è stata la parola più usata dai professionisti italiani, mentre l’anno prima era stata invece “innovativo“. Nella top ten del 2012 figurano, dopo “responsabile”, “specializzato” al secondo posto e “capacità organizzative” al terzo. Solo al quinto posto in Italia il termine “creativo”, mentre “innovativo” chiude la classifica al decimo posto.

Ma attenzione, nella gestione del proprio progetto, avvertono da LinkedIn, a non limitarsi alle parole più gettonate. Potrebbe rivelarsi controproducente. “Una descrizione accurata e un link al progetto al quale si è lavorato potrebbero ad esempio rendere il profilo differente, oltre che unico e irresistibile” – sottolinea Albergoni – “Esempi concreti di un lavoro nel quale ci si è dimostrati particolarmente responsabili è più convincente che lo scrivere semplicemente di essere professionalmente responsabile”.