Il tasso di disoccupazione dei manager italiani – e non solo – è salito a livelli vertiginosi ma, al contempo, è aumentata di altri 9 mila euro la paga degli stessi. Informazioni più dettagliate a tal riguardo pervengono grazie ai nuovi dati condivisi da Istat.
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A dicembre, la disoccupazione degli italiani è arrivata a quota 11,2%, in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,8% su base annua. Un tasso che rappresenta la peggiore performance dell’Italia negli ultimi 15 anni.
Procedendo con l’analisi delle differenze tra uomini e donne, il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto dello 0,1% giungendo al 10,6% nel giro di un mese, e su base annua dell’1,9%. Quello femminile invece è si attesta al 12,1%, è rimasto invariato rispetto a novembre mentre su base annua è aumentato dell’1,6%.
E mentre gli italiani non riescono a trovare lavoro, chi occupa una posizione dirigenziale nella Pa vede aumentare ancora il proprio stipendio: il tetto per il 2013 sarà alzato a 302.937 euro, vale a dire un aumento del 3,1% rispetto all’anno 2012. I super manager avranno una sorta di adeguamento all’inflazione dello stipendio. Una critica a tal riguardo è pervenuta da Giovanni Faverin, segretario generale del pubblico impiego della Cisl: «è scandaloso che esistano meccanismi che aumentino del 3% il compenso dei dirigenti che prendono 10 volte tanto lo stipendio medio del lavoratore del pubblico impiego e che nessuno delle coalizioni che si presenta alle elezioni inserisca nei programmi una seria riflessione sul rinnovo dei contratti».
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