Una donna manager blocca da sé ogni nuova possibilità di carriera? Se l’è chiesto L’Economist, che ha effettuato una indagine sui propri utenti cercando di capire se tale ipotesi sia veritiera o meno. E a quanto pare è proprio così, visti i risultati: è il 64% degli intervistati a pensarlo.
L’impulso per il sondaggio è giunto dal nuovo libro di Sheryl Sandberg (la figura femminile più importante di Facebook), la quale sostiene che le donne abbiano bisogno di fare di più per la propria carriera rispetto a quanto facciano attualmente.
Non sono noti i motivi dietro tali ipotesi ma è probabile che la classe dirigenziale associ la donna manager alla maggiore richiesta di ore libere per occuparsi della famiglia, inoltre si pensa ai congedi chiesti per la maternità che in alcuni casi arrivano in momenti poco opportuni per la produttività aziendale. Ma non solo.
In realtà le dirigenti aziendali che prendono un lungo periodo di pausa a causa di una qualunque – e giustificata – motivazione, non significa necessariamente che stiano deragliando la propria carriera. Quando una donna manager decide che preferisce lavorare di meno in cambio di un maggior tempo con la propria famiglia, si tratta di un cambiamento e non di un deragliamento. Quando una donna decide che la flessibilità degli orari è più importante di un bonus in denaro, non è un deragliamento. Si tratta esclusivamente di scelte.
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