Due lavoratori su tre pronti a fare le valigie

di Chiara Basciano

9 Luglio 2013 11:00

logo PMI+ logo PMI+
Questo quanto emerge dai dati del Randstad Workmonitor, a conferma delle difficoltà del nostro mercato del lavoro.

Si confermano le difficoltà, in particolare per le fasce di età più giovani, collegate alla ricerca del lavoro giusto sia in relazione alla formazione e istruzione conseguite, sia alle prospettive di carriera per raggiungere dei livelli più alti. Tanto che due lavoratori su tre si dicono pronti ad andare a cercare fortuna all’estero. A dirlo, i dati del Randstad Workmonitor – l’indagine sul mondo del lavoro realizzata dall’omonima azienda specializzata nel mercato delle risorse umane – relativi al secondo trimestre 2013, raccolti attraverso un sondaggio sottoposto a lavoratori dipendenti di 32 paesi nel mondo.

Sfogliando i dati, si scopre come 8 lavoratori su 10 in Italia credano che l’esperienza conti più dell’istruzione per trovare un lavoro appropriato, e per tre lavoratori su quattro non esista nemmeno la certezza di mantenere il posto attualmente ricoperto. L’89% dei lavoratori italiani ritiene che oggi per i giovani (fino a 25 anni) sia difficile trovare un lavoro adeguato alle loro capacità e competenze, mentre l’85% ritiene che i giovani accettino lavori al di sotto del loro livello di istruzione.

=> Scopri come migliorare il giudizio per le assunzioni

A livello globale, l’alta percentuale di sfiducia registrata nel nostro paese fa il pari con quella di altre nazioni che fanno i conti con le difficoltà della perdurante crisi economica, Grecia e Spagna su tutte. Tanto che, come si accennava, il 65% degli italiani si dice disposto a trasferirsi in un altro paese per trovare il lavoro giusto secondo le proprie aspettative.

«Ai lavoratori italiani, e ai giovani in particolare, va spiegato che il lavoro giusto c’è anche in Italia, anche se spesso è difficile da trovare a causa del mismatch tra domanda e offerta. – la tesi di Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia – Inoltre l’istruzione e la formazione continua sono fondamentali, insieme all’esperienza, per trovare un’occupazione adeguata e poi raggiungere alti livelli di carriera. In questo senso, per rendere il mercato del lavoro italiano più fluido, aperto e trasparente é cruciale il ruolo delle agenzie per il lavoro, come intermediari, datori di lavoro e fornitori di servizi che vanno dalla formazione all’Outplacement. Per questo motivo è da auspicarsi che dal 55% attuale cresca di molto la percentuale di lavoratori che decidono di affidarsi ad un’agenzia specializzata nella ricerca del proprio impiego».