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Meno soldi a fine mese pur di ottenere più stabilità, e magari un contratto a tempo indeterminato che garantisca sicurezza a lungo termine. Ecco a cosa sarebbe disposta a rinunciare la metà degli italiani, pronti a ridursi lo stipendio per salvare il proprio posto di lavoro.
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Lo sostiene l’ultimo Workmonitor Global Report realizzato da Randstad, secondo il quale il 49% dei dipendenti della penisola è pronto a scendere a compromessi pur di non restare senza un impiego, una percentuale nettamente superiore alle altre nazioni europee.
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Secondo il report, inoltre, ammonta al 65% la percentuale di italiani che vorrebbe trovare un lavoro all’estero proprio alla ricerca di maggiore stabilità, mentre nel Regno Unito questo valore sale fino all’81% mostrando un notevole malcontento da parte dei lavoratori.
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Per gli italiani, quindi, il mercato del lavoro nazionale è caratterizzato da eccessiva incertezza e da un elevato livello di instabilità. Per trovare lavoro, inoltre, sembra non contare più il titolo di studio o il percorso formativo compiuto, seppure caratterizzato da master e specializzazioni: per il 78% degli intervistati, infatti, il vero valore aggiunto è rappresentato dalle esperienze professionali passate.