Manager: mai rivelare ai dipendenti che?

di Teresa Barone

21 Ottobre 2013 10:00

logo PMI+ logo PMI+
Dire la verità ai propri dipendenti sempre e comunque non è sempre la strada giusta da percorrere. Ecco perché.

Se è vero che la capacità di ascolto, la comunicazione trasparente e il dialogo con i dipendenti rappresentano le qualità più importanti per un manager, è altrettanto vero che un capo dovrebbe tenere per sé alcuni pensieri e stati d’animo in grado di destabilizzare i membri della squadra, evitando così di perdere la fiducia dei collaboratori e diventare meno credibile.

=> Leggi come costruire una leadership che ispira

Quali sono i segreti inconfessabili di un manager? Non avrebbe certo conseguenze il manifestare apertamente la propria stanchezza nell’ascoltare, e risolvere, i problemi dei dipendenti, così come ammettere di volersi calare nei panni dei collaboratori rinunciando, una tantum, al difficile ruolo di capo.

Non è opportuno, inoltre, ammettere le proprie insicurezze soprattutto in merito alle decisioni di notevole importanza che potrebbero ripercuotersi sul lavoro e sulla stabilità dell’intero team. Merita riservatezza, inoltre, tutto ciò che riguarda il processo decisionale e il bisogno di rivolgersi ai consulenti esterni per riuscire a vedere la situazione da prospettive differenti, spesso  mettendo da parte le opinioni dei collaboratori più stretti.

=> Leggi come gestire la sindrome del dipendente invisibile

Un ultima verità inconfessabile riguarda, infine, la reale motivazione che spinge il manager a favorire la carriera e il benessere delle risorse coinvolte nella squadra, una scelta basata più sulla necessità di giustificare un investimento aziendale in termini di tempo, energie e budget che sul reale interesse verso i singoli dipendenti.