Frasi vietate a un bravo leader

di Teresa Barone

24 Ottobre 2013 10:00

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Tre frasi che un bravo leader non dovrebbe mai pronunciare, pena la perdita di credibilità e di autorevolezza.

Se la capacità di ascolto è fondamentale per esercitare al meglio la propria leadership, in grado di favorire la conquista della fiducia e del rispetto dei collaboratori, anche il controllo e  la valutazione delle parole pronunciate è importante per gettare le basi di comunicazione efficace.

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Esistono alcune frasi che, se pronunciate da un leader, possono compromettere la sua credibilità e limitare la capacità di ottenere consensi, portando a spiacevoli conseguenze.

Un leader non dovrebbe mai comunicare una decisione chiedendo al suo interlocutore di “Non prenderla sul personale”: una frase che potrebbe inviare un messaggio sbagliato, vale a dire il disinteresse del capo (e dell’azienda) nei confronti del singolo, del suo lavoro e della sua vita personale.

Mai mostrare il proprio disappunto con affermazioni del tipo: “Non farmi più brutte sorprese”: un’affermazione apparentemente innocua che, tuttavia, potrebbe ottenere un effetto sgradito spingendo l’interlocutore a non  comunicare più alcuna notizia, positiva o negativa che sia. Al bravo leader sono necessarie spalle larghe per sopportare anche le comunicazioni più spiacevoli.

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Un ultimo consiglio riguarda la gestione di un colloquio di lavoro, durante il quale il potenziale nuovo capo del candidato non dovrebbe mai porre domande del tipo: “Se tu fossi un animale, che tipo di un animale saresti?”. Un quesito assolutamente inutile e del tutto inefficace al fine di recuperare informazioni utili sulla personalità del potenziale nuovo talento da assumere.