Abuso verbale e violenza sul lavoro: cosa fare

di Floriana Giambarresi

20 Febbraio 2014 16:00

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Come sapere quando le minacce verbali sul lavoro devono essere prese sul serio? Una guida per dirigenti.

Come sapere quando le minacce verbali sul lavoro devono essere prese sul serio? Quando è bene licenziare il dipendente e quando gli si dovrebbe invece dare un’altra possibilità? Ecco una guida alla gestione delle minacce da parte dei dipendenti.

Le più gravi minacce verbali sono quelle genuine, credibili e dirette specificatamente a qualcuno sul posto di lavoro: la regola da adottare dovrebbe essere quella di risolvere immediatamente il conflitto, valutando la gravità delle minacce. Ad esempio, risultano particolarmente gravi le minacce verbali accompagnate da piani specifici su ciò che il dipendente intende fare. Il dipendente che infatti fornisce quel tipo di dettaglio ha certamente pianificato la cosa, e non si tratta di un commento spontaneo.

Gravi anche le minacce rivolte a un membro della famiglia della vittima, nonché i gesti minacciosi. È tuttavia bene valutare i precedenti di chi minaccia: se il dipendente si è comportato in maniera adeguata in passato, non sbagliando mai, si può allora dargli una seconda occasione. La stessa cosa vale comunque per i bad-boss.

In caso di dubbio, è sempre meglio prendere sul serio una minaccia piuttosto che trascurarla, prendendo tutte le misure necessarie a evitare che possa accadere di nuovo in futuro. Il dirigente dovrebbe insegnare ai dipendenti come segnalare una minaccia ricevuta, poiché molti non la riportano finché non è effettivamente troppo tardi.

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