Dopo una ricerca lunga e dettagliata The International Trade Union Confederation ha reso noto il suo Global Rights Index, indicando i luoghi in cui i lavoratori vengono trattati meglio.
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Ma a fare notizia, in realtà, non sono tanto i paesi come la Danimarca – unica a totalizzare il massimo del punteggio – e l’Uruguay per le loro leggi a favore dei lavoratori, ma l’alto numero di posti in cui si assiste a maltrattamenti. In almeno nove paesi si sono verificati casi di sparizioni e omicidi legati a questioni lavorative, nello scorso anno in 35 paesi lavoratori sono stati arrestati per aver chiesto condizioni più umane e in 53 paesi si sono verificati licenziamenti dopo aver chiesto più diritti.
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I paesi sono stati analizzati sono vari punti di vista, nel dettaglio si è guardato a 97 elementi come la libertà, la possibilità di creare una rete tra lavoratori e avere un’assistenza legale gratuita. Lo scenario è più nero di quanto si possa immaginare e la cosa allarmante è che la violazione dei diritti fondamentali non si verifica solo in paesi come il Kenya, ma anche negli Stati Uniti.
Sharan Burrow, segretario generale di ITUC mette in evidenza il valore della classifica «Questo novo Global Rights Index fa notare ai governi e ai lavoratori che le associazioni in tutto il mondo possono unirsi tra di loro per assicurare solidarietà e una rete condivisa per la tutela dei lavoratori».