Il tempo indeterminato è sempre più irraggiungibile, tuttavia i contratti a termine sembrano rappresentare un vantaggio per la categoria dei manager: secondo l’Osservatorio Michael Page, infatti, non solo le assunzioni di Interim Manager sono in forte aumento, ma a crescere in questi casi è anche la retribuzione percepita.
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Il 10% dei manager attivi in Italia lavora con contratto a termine e guadagna, in media, fino al 10% in più rispetto ai colleghi assunti a tempo illimitato. Oltre a maturare notevole esperienza lavorativa anche in ambiti differenti, i manager che accettano contratti a tempo determinato riescono a trovare nuove opportunità di lavoro anche se hanno superato i 50anni.
Secondo Roberto Ferrario, Executive Manager Michael Page, la situazione italiana è comunque ancora distante dalle altre realtà europee: «Siamo ancora lontani da alcuni mercati europei più maturi del nostro, come UK, Francia, Germania, dove la flessibilità contrattuale è normale e diffusa anche sulle fasce Middle e Top Management, ma il gap sta diminuendo e anche per il 2014 prevediamo un aumento del mercato Interim. Lo studio evidenzia infatti come il 52% dei professionisti italiani sia ormai favorevole alle posizioni interim in azienda, contro il 66% dei francesi, il 63% dei tedeschi e il 62% degli inglesi, che vantano una lunga storia di lavoro temporaneo.»
Se da un lato i manager sembrano considerare molto positiva l’opportunità di lavorare con contratti a termine – l’85% di queste figure classifica esperienze di questo tipo come molto positive – dall’altro late le aziende internazionali scelgono questa modalità contrattuale per soddisfare le esigenze relative alle sostituzioni delle risorse in congedo, oppure per avviare progetti specifici o implementare piani di ristrutturazione aziendale.
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Quali sono i profili più ricercati? A trovare un impiego a termine sono prevalentemente i direttori finanziari, i Controller, i Direttori commerciali e gli Export manager, soprattutto nell’ambito delle Piccole e Medie Imprese.