Rimanere saldi al proprio posto permette di conoscere al meglio l’azienda, di instaurare buoni rapporti e di avere un avanzamento di carriera regolare.
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Eppure non ci sono solo vantaggi, infatti secondo la rivista Forbes guadagna di più chi cambia spesso lavoro. Non si tratta di un controsenso ma la valutazione deriva dal fatto che chi rimane stabile ha un aumento di stipendio minimo, derivante da quello di base, invece chi decide di cambiare lavoro diventa allettante, se competente, e per poterselo accaparrare si è disposti a spendere di più, partendo così da un livello base più alto.
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Sempre secondo la rivista la crescita media dello stipendio di chi rimane fermo al proprio posto è del 3 per cento all’anno, mentre chi decide di cambiare vede aumentare le sue entrate annuali tra il 10 e il 20 per cento, con punte del 50.
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Bethany Devine, manager della Silicon Valley, spiega «C’è spesso un limite imposto dall’azienda al manager negli aumenti agli impiegati, mentre cambiando lavoro si può chiedere da subito uno stipendio molto più alto». È come se ci si mettesse in vendita sul mercato. Lo stesso discorso vale per le promozioni, infatti le quote raggiunte in azienda si esauriscono nel giro di breve tempo, invece cambiando spesso diventano illimitate. Tutto questo, naturalmente, significa rischiare e non tutti i manager sono disposti a farlo, soprattutto se si trovano in una buona posizione, si tratta di priorità che ognuno calcolerà sulla propria pelle.